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PITTORI: Lorenzo da Viterbo

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

LORENZO DA VITERBO

1472

Viterbo, chiesa di S. Maria della Verità, Cappella Mazzatosta

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Le vele della volta della Cappella Mazzatosta nella chiesa di S. Maria della verità a Viterbo, sono opera di Lorenzo da Viterbo e aiuti. Vennero realizzate nel 1472 e, dall'alto in basso, in ogni singola vela appaiono il simbolo di un Evangelista, un Profeta, un evangelista e un santo Dottore della Chiesa, fra cui Agostino vestito da vescovo.

Lorenzo da Viterbo, che eseguì gli affreschi, lavorò a partire da uno studio che Benozzo Gozzoli aveva realizzato a Viterbo su lavori che aveva eseguito nella chiesa di Santa Rosa nel 1453, poi andati distrutti. Lorenzo fu sicuramente ispirato anche da Piero della Francesca che conobbe a Roma probabilmente nel 1459. La facilità espressiva di Benozzo e la severità monumentale di Piero furono rielaborate da Lorenzo all'arrivo in città di una tavola col Redentore tuttora in situ che Liberale da Verona che aveva inviato al Duomo di Viterbo, nel 1470 circa e che Lorenzo ebbe l'opportunità di ammirare soprattutto rispetto all'irrealismo del padovano. La cappella di Santa Maria della Verità fu edificata nella seconda metà del Quattrocento da Nardo Mazzatosta, la cui decorazione dovette occupare oltre a Lorenzo, alcuni suoi aiutanti. Finita nel 1469 con la scena dello Sposalizio di Maria, gli affreschi sembrano esprimere l'apice della massima pienezza di stile dell'artista. E' nella parete sinistra che Lorenzo tocca il vertice del capolavoro. La scena della Presentazione al Tempio, nella grande lunetta è animata da una specie di furore prospettico, e tutto testimonia l'acquisizione della lezione rinascimentale. Nei personaggi dello Sposalizio Lorenzo raggiunge una ottima consonanza tra astrazione formale e naturalismo aneddotico grazie a una stupefacente varietà di tipi, di caratteri e di espressioni.

 

 

Lorenzo da Viterbo

Si ignora la sua data di nascita. Fu comunque attivo a Viterbo dal 1462 al 1472 dove dipinse varie tavole di un discreto interesse artistico. Le notizie circa la sua vita e la sua attività artistica sono alquanto scarse. Di sicuro è stato uno dei protagonisti, accanto ad Antoniazzo Romano, dell'orizzonte culturale e pittorico della regione romana nella seconda metà del Quattrocento. Entrambi subirono la significativa influenza del grande pittore di scuola forlivese Melozzo da Forlì. Niccolò della Tuccia, un cronista viterbese del tempo, ha lasciato scritto che "Maestro Lorenzo figliolo di Jacopo di Pietro Paulo" abitava "alla porticella, la quale va alla chiesa della Trinità in piano di Santo Faustino".

L'attività di Lorenzo è documentata a partire dal 1462. In quell'anno l'artista, che già deteneva il titolo di maestro, fu invitato a Roma per dare l'assenso al matrimonio di una nipote. Nel 1469, non ancora venticinquenne, porta a compimento gli affreschi della cappella della famiglia Mazzatosta in Santa Maria della Verità a Viterbo. Nel 1472 firma la sua ultima opera nota, peraltro non finita: si tratta della pala d'altare nella chiesa di san Michele a Cerveteri, che raffigura la Madonna con i santi Michele e Pietro.