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PITTORI: Maestro di Mondsee

Sant'Agostino e il mistero della Trinità

Sant'Agostino e il mistero della Trinità

 

 

MAESTRO DI MONDSEE

1495-1499

Vienna, Galleria del Belvedere

 

Sant'Agostino e il mistero della Trinità

 

 

 

La tavola, oggi conservata alla Galleria del Belvedere a Vienna, viene attribuita al cosiddetto Maestro di Mondsee, che la dipinse fra il 1495 e il 1499. L'opera proviene dal monastero benedettino di Mondsee, da cui la generica definizione dell'autore, che alcuni storici dell'arte vorrebbero identificare nel pittore Heinrich Freudenfuss.

La presenza di un bambino a mezzo busto in basso a destra può essere interpretato come una rivisitazione della leggenda medioevale che vede protagonisti Agostino e un bambino su una spiaggia. In tal caso l'opera vuole ricordare il tentativo di Agostino di comprendere il mistero della Trinità, che ha indagato nella famosa opera De Trinitate.

Con un disegno delicato, una sobria plasticità e colori tenui, questo artista profondamente lirico descrive l'evento come se fosse una storia e traspone il soggetto nell'irreale. La tavola, dipinta a tempera, misura cm 57,5 x 45.

Agostino è seduto nel suo studiolo, intento a leggere un libro, mentre sul tavolo alla sua destra sono deposti altri libri, un piccolo rotolo, una penna, un paio di occhiali e due ampolle di vetro. Sullo sfondo si trova un mobile utilizzato per lavarsi, con appeso un asciugamano bianco. Alle spalle di Agostino, a un livello superiore, svolazza un cartiglio con l'iscrizione che lo identifica: SANCTUS AUGUSTINUS [...] NATUS. La tavola è stata acquisita nel 1927 dal Kunsthistorisches Museum di Vienna e solo nel 1953 è stata trasferita nella sua attuale collocazione.

Questo dipinto apparteneva in realtà a una struttura più complessa che costituiva una pala d'altare nella chiesa dell'abbazia benedettina di Mondsee. Insieme a un sant'Ambrogio rappresentava la parte esterna della predella, mentre all'interno si sviluppavano le scene della Fuga in Egitto e della Vergine in preghiera.

Nella fuga in Egitto il maestro sembra ricordare un dipinto sullo stesso tema che si trova in una predella proveniente dalla pala d'altare di San Wolfgang di Michael Pacher.

La scena principale della pala è andata persa. Rimangono solo le ali con le storie dell'Infanzia di Cristo, a loro volta disperse in varie collezioni. Fu l'abate Benedikt Eck von Vilsbiburg, rettore del complesso dal 1463 fino alla sua morte nel 1499, a commissionare l'opera. L'abate si fece ritrarre nel pannello con la Vergine in preghiera: vi compare in ginocchio, riccamente abbigliato e caratterizzato dai suoi stemmi. Lo sconosciuto autore potrebbe essere identificato con Heinrich Freudenfuss iscritto nel 1498 alla gilda dei pittori di Salisburgo.

Chiunque sia l'autore dell'opera, è probabile che abbia svolto il suo apprendistato nell'officina del Maestro del monastero scozzese a Vienna o del Maestro viennese del Trittico della Crocifissione di San Floriano. Il linguaggio pittorico dei pannelli rivela chiaramente le sue origini stilistiche viennesi.