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PITTORI: Stefano di Giovanni il Sassetta

Agostino con i Dottori della Chiesa

Agostino con i Dottori della Chiesa

 

 

STEFANO SASSETTA

1423-1424

Siena, Pinacoteca Nazionale

 

Agostino con i Dottori della Chiesa

 

 

 

Le tavolette che raffigurano i Dottori della Chiesa in origine decoravano i pilastrini laterali del cosiddetto Trittico dell'Arte della Lana che si trovava nell'omonimo Palazzo dell'Arte e della Lana. L'opera venne realizzata fra il 1423 e l'anno successivo 1424 per essere esposta su un altare portatile in una piazza vicino alla sede della Corporazione il giorno della festività del Corpus Domini.

Escluso questo giorno speciale, solitamente il trittico veniva conservato in un armadio custodito all'interno del Palazzo dell'Arte e della Lana. Solo nel XVI secolo si decise di collocarla in una cappella della chiesa senese di san Pellegrino. Prima che la chiesa venisse abbattuta nel 1816, il trittico venne smembrato nel 1777, quando furono soppresse le varie Arti. I vari frammenti dell'opera di Sassetta vennero pertanto dispersi.

La struttura dell'opera è nota grazie alle testimonianze di vari studiosi dell'epoca che la descrissero minuziosamente. Nella parte centrale si trovava l'Esaltazione del Corpus Domini, sormontata a sua volta da una cuspide che mostrava l'Incoronazione della Vergine. Nei pannelli laterali erano raffigurati i santi Antonio Abate e Tommaso d'Aquino, mentre nel registro superiore comparivano l'Angelo Gabriele e la Vergine annunziata. Il trittico era completato da altre numerose figure di santi a mezzobusto nelle cuspidi. Nei pilastrini si trovavano i quattro Dottori della Chiesa qui raffigurati oltre ad altri santi.

Da sinistra verso destra riconosciamo le immagini a figura intera dei santi Gerolamo, col cappello cardinalizio, Gregorio Magno papa, con la tiara in testa, Ambrogio e Agostino. Il santo vescovo di Ippona è l'unico ad essere raffigurato di profilo e non frontalmente. Come Ambrogio indossa un corposo piviale episcopale, da cui fuoriesce la cocolla della tunica dei monaci eremitani, che seguono la sua regola. Fra le mani regge tre libri. Il volto ha un aspetto maturo con una elegante barba riccioluta attorno al mento.

 

 

Stefano di Giovanni il Sassetta

Sassetta, il cui vero nome era Stefano di Giovanni, nacque probabilmente a Siena, anche se alcuni storici ipotizzano una sua probabile nascita a Cortona. Della sua attività si hanno in ogni caso le prime notizie proprio a Siena, nel 1423. Quasi certamente fu un allievo di Paolo di Giovanni Fei.

Uno degli ultimi maestri della scuola gotica senese, nella sua età matura Sassetta fu un pittore riconosciuto e apprezzato e divenne il maestro di molti discepoli sia a Siena che a Firenze. Dipinse soprattutto pale d'altare, caratterizzate dai tratti tipici del gotico: colori brillanti, linee allungate ed eleganti, sfondi dorati e atmosfere di poetica religiosità. Il suo stile affonda le sue radici nell'arte gotica ed è strettamente riconoscibile per i tratti allungati e gli sfondi dorati dei suoi dipinti sempre a carattere religioso. Alcuni critici prospettano un suo avvicinamento stilistico ai canoni rinascimentali nelle ultime opere che realizzò a Firenze.