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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Antonio SparapanePITTORI: Antonio Sparapane
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa con Gerolamo e papa Gregorio Magno
ANTONIO SPARAPANE
1464
Norcia, chiesa di San Salvatore in località Campi
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
La pittura di questi affreschi con i Dottori della Chiesa è opera di Antonio Sparapane, che li dipinse per la chiesa
di San Salvatore, anticamente detta pieve di Santa Maria, che si trova a Campi frazione di Norcia. La presenza di Gerolamo, papa Gregorio Magno ed Agostino, riconoscibile per il filatterio che ne indica il nome AVGVSTINVS, è in funzione della scena principale del Compianto sul Cristo morto, con le Pie donne al sepolcro, l'Angelo annunciante, la Maria Vergine annunciata, la Madonna con Bambino, gli apostoli e santi.
L'Iconostasi era composta da un arco trionfale a tre fornici poggiate su due colonnine tortili ottagonali con capitelli a foglia d'acanto. Inizialmente dipendente dalla vicina abbazia di Sant'Eutizio, fu fatta costruire dai monaci benedettini nell'anno "del Signore 1463, al tempo del santissimo, in Cristo padre nostro, Signore Pio Papa II", come riportava un'iscrizione. L'anno seguente venne decorata dai medesimi pittori che lavoravano a Visso e Norcia a quell'epoca. Si tratta di Giovanni e Antonio Sparapane, pittori norcini, padre e figlio: la loro presenza è attestata da un'altra iscrizione in cima all'arco centrale. I due artisti dipinsero l'Annunciazione, la Pietà, le donne al sepolcro e la Resurrezione.
L'iconostasi era stata innalzata nella parte di sinistra della chiesa, per reggere un loggiato che permetteva ai fedeli di arrivare nei pressi di un crocifisso ritenuto miracoloso. Giovanni e Antonio Sparapane decorarono la parete a partire dalla metà del XV secolo. In seguito vi lavorarono anche Nicola da Siena e Domenico da Leonessa.
Non abbiamo certamente a che fare con, dato che i dettagli rivelano numerose imperfezioni. Tuttavia l'insieme dei dipinti rivela una discreta dolcezza dei toni e una gentilezza nel presentare le figure dei profeti e l'episodio della Pietà.
Sembra quasi che i pittori si siano concentrati sui gesti delle mani e sugli occhi, probabilmente per tessere un dialogo con i fedeli. È una espressione artistica popolare, senza troppe pretese, ma esprime comunque un proprio candore, quasi commovente. La parete dell'iconostasi era stata protetta da una centinatura in legno.
La chiesa, costruita in mezzo a un pianoro a 1000 metri di altezza, era una chiesa "siamese", aveva ciò una gemella, dato che l'edificio più antico ad un certo punto non bastò più a contenere i fedeli e se ne dovette costruire uno nuovo di fianco. Entrambe tuttavia condividevano lo stesso tetto a capanna e avevano un'unica facciata, sia pure con due portali e due splendidi rosoni. La chiesa sorgeva addossata al cimitero del paese, nei pressi della sorgente del torrente Campiano. Purtroppo l'edificio è completamente crollato durante i terremoti del 26 e 30 ottobre 2016.
Antonio Sparapane di Norcia
Gli Sparapane di Norcia furono una famiglia di almeno tre generazioni di artisti attivi tra XV e XVI secolo su tutto il territorio della Valnerina. La loro attività si colloca nell'orizzonte artistico della cultura figurativa umbra rinascimentale, da cui furono influenzati. Loro opere ed affreschi sono conservati a Norcia, a Campi, a Serravalle, a Preci, a Tuscania e nel territorio di Visso. I pittori Giovanni e Agostino Sparapane, vissuti nel Quattrocento, sono stati i capostipite di due rami della stessa famiglia, e costituirono una bottega con i loro figli: Antonio figlio di Giovanni, e Pietro figlio di Agostino, autore insieme al padre degli affreschi tardo Quattrocenteschi della pieve di Fematre.
Nel Cinquecento Francesco, Girolamo e Vincenzo Sparapane, figli di Pietro, continuarono nell'attività della famiglia.