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PITTORI: Georg Stäber

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

STABER GEORG

1495-1499

Salisburgo, Museo del Castello

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Al pittore Georg Stäber viene attribuita questa raffigurazione firmata di sant'Agostino databile al periodo 1495-1499 e conservato a Salisburgo nel Museo del Castello. Dipinto a tempera su tavola, il quadro misura cm 56x39 e faceva parte di una pala d'altare ad ante che venne commissionato nel 1495 come «tabula maiori in capella s. Margarete in cimiterio nostro» dall'abate Rupert Keutzl che vi compare ritratto inginocchiato sotto il santo di cui portava il nome, Ruperto.

I lavori della cappella dedicata a santa Margherita nella chiesa di san Pietro furono terminati tuttavia dal suo successore, l'abate Virgilio II Pichler (1495- 1502), che è stato ritratto ritratto nell'ala destra, sotto la figura di sant'Amando, dove è segnata anche l'anno1500, che costituisce la probabile data di conclusione dei lavori.

L'altare al centro presentava la scena della Crocifissione e nei due pannelli laterali due coppie di santi a figura intera: santa Erentrude e san Ruperto da un lato e i santi Benedetto e Amando dall'altra. La predella raffigurava a mezzo busto i quattro Dottori della Chiesa, secondo uno schema frequentemente presente in questo periodo nelle regioni tedesche. Agostino compare in paramenti episcopali con la mitra in testa cerchiata da un nimbo e il bastone pastorale nella mano sinistra. Agostino è raffigurato seduto con un libro aperto nella mano destra che sta leggendo attentamente. Il suo volto ha lineamenti ruvidi e netti, propri di un uomo tedesco. Sotto il piviale si intravede senza difficoltà la presenza della tunica nera dei monaci eremitani che ne seguivano la regola e si consideravano eredi della sua spiritualità. Il fondo della tavola è decorato con la foglia d'oro lavorata a motivi damascati.

 

L'abbazia di San Pietro fu fondata nel 696 da San Ruperto sullo stesso luogo di una chiesa tardo antica dell'epoca della prima cristianizzazione ai tempi di Severino di Norico. L'istituzione del monastero doveva proseguire l'opera missionaria nelle Alpi orientali e fino al 987, la carica di abate era unito alla cattedra arcivescovile di Salisburgo. Nel corso del Medioevo l'abbazia era nota per la sua straordinaria scuola di scrittura. Nel 1623 l'arcivescovo Paris Graf von Lodron fondò l'Università benedettina di Salisburgo, che fino alla sua chiusura nel 1810 era strettamente legata all'abbazia. San Pietro ospita la biblioteca più antica dell'Austria. Tra gli 800 manoscritti il ​​più prezioso è il Verbrüderungsbuch, che fu donato nel 784 dal vescovo Virgilio.

Il Cimitero di san Pietro fu probabilmente costruito nel corso della fondazione del monastero intorno al 700. Il cimitero viene menzionato per la prima volta all'epoca dell'arcivescovo Corrado I nel 1139. Le tombe più antiche che vi sono conservate datano dal 1288 al 1300. Si sviluppa attorno alla gotica Cappella di Santa Margherita e alla Cappella della Croce, edificata intorno al 1170 e ristrutturata come mausoleo secondo i progetti di Santino Solari nel 1614-1615.