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PITTORI: Vivarini Bartolomeo

Madonna con Bambino in trono tra sant'Agostino, san Rocco, san Ludovico di Tolosa, san Nicola di Bari, santa Caterina d'Alessandria, san Domenico, san Pietro Martire e santa Maria Maddalena

Madonna con Bambino in trono tra i santi Agostino, Rocco, Ludovico di Tolosa,

Nicola di Bari, Caterina d'Alessandria, Domenico, Pietro Martire e Maria Maddalena

 

 

VIVARINI BARTOLOMEO

1465

Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte

 

Madonna con Bambino in trono tra i santi Agostino, Rocco, Ludovico di Tolosa, Nicola di Bari, Caterina d'Alessandria, Domenico, Pietro Martire e Maria Maddalena

 

 

 

Il dipinto ha per soggetto la Madonna in trono con il Bambino in grembo. La Vergine in preghiera è attorniata da numerosi santi fra i quali si riconoscono, da sinistra sant'Agostino, san Rocco, san Ludovico di Tolosa, san Nicola di Bari.

Nelle nicchie formate da nuvole in cielo si riconoscono infine santa Caterina d'Alessandria e san Domenico a sinistra, san Pietro Martire e santa Maria Maddalena a destra.

Realizzata con la tecnica della tavola l'opera misura cm 121 in altezza e altrettanti in larghezza. L'autore è Bartolomeo Vivarini che l'ha realizzata e firmata nel 1465. L'opera attualmente è conservata a Napoli nel Museo Nazionale di Capodimonte.

Agostino è stato raffigurato nei tradizionali schemi iconografici che lo rappresentano come vescovo e Dottore della Chiesa. Con la mano destra regge il bastone pastorale, mentre con la destra regge un libro chiuso. In testa porta una mitra. Il suo viso esprime una secchezza nei lineamenti da ricondurre al suo aspetto di uomo anziano ed avanti negli anni. Una foltissima barba gli copre il viso fino al petto.

 

 

 

Bartolomeo Vivarini

Nasce a Murano verso il 1440, membro della famosa famiglia di artisti veneziani Vivarini come suo maggiore fratello Antonio Vivarini e il nipote Alvise Vivarini.

La sua formazione giovanile matura probabilmente con il fratello maggiore Antonio, con cui collabora dopo il 1450, ma a differenza di Antonio, l'arte di Bartolomeo è molto influenzata dalla pittura del circolo padovano di Francesco Squarcione. Quando visitò Padova entrò in contatto con le novità di Andrea Mantegna e degli squarcioneschi, assimilando i nuovi traguardi con entusiasmo, come si può notare nella pala d'altare del 1464 per l'Accademia di Venezia. Nel 1459 dipinge San Giovanni di Capistrano (Louvre, Parigi) opera che esprime in pieno il suo stile austero ed individuale.

Attivo soprattutto a Venezia e nella provincia delle piccole città dell'entroterra veneto, la sua prima opera datata risale al 1448 e rivela una intensa sensibilità grazie ad una maggiore plasticità delle forme. Gli incontri patavini furono importanti per la sua crescita stilistica, in quanto tutte le sue opere più famose sono posteriori a questo periodo: sono le pale d'altare realizzate a Venezia nella chiesa dei SS. Giovanni e Paolo (1473), Santa Maria dei Frari (1474), e San Giovanni in Bragora (1478) e l'Accademia (1477).

La sua ultima opera datata è un trittico del 1491 che si trova a Bergamo dove si crede sia stato attivo negli ultimi anni della sua vita. Muore nel 1499 a Venezia.