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PITTORI: Bartolomeo Barbiani

Sant'Agostino in trono di Bartolomeo Barbiani nella Chiesa di sant'Agostino a Montepulciano

Sant'Agostino in gloria

 

 

BARBIANI BARTOLOMEO

1632

Montepulciano, chiesa di sant'Agostino

 

Gloria di Sant'Agostino

 

 

 

 

L'opera è stata eseguita nel 1632 per la Chiesa di sant'Agostino a Montepulciano in provincia di Siena. La scena rappresentata dal Barbiani vede in primo piano sant'Agostino che è portato in gloria su una nuvola da alcuni angioletti. Dietro e tutt'intorno altri angeli fra le nuvole fanno da corona al santo vescovo, che è illuminato da una serie di raggi che provengono dall'alto dove siede Dio in trono.

Agostino ha un aspetto e un atteggiamento maestoso che ben si addice alla volontà del pittore e di coloro che ne commissionarono l'opera di esaltare la figura e le attività del santo vescovo di Ippona. Barbiani lo raffigura secondo gli stereotipi comuni della iconografia agostiniana, vestito cioè da vescovo, maturo negli anni e con una lunga barba in atto di sconfiggere gli eretici.

La chiesa di Sant'Agostino ha una bella facciata in travertino che si prospetta al di sopra di una scalinata. L'edificio è di fondazione duecentesca, ma venne modificato nel corso del Quattrocento. Michelozzo di Bartolomeo interviene nella definizione della struttura della chiesa, ed a lui si deve la parte inferiore della facciata nella quale si apre il portale sovrastato da una lunetta in terracotta raffigurante la "Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista e Agostino".

La parte superiore della facciata è stata invece realizzata durante i restauri degli anni 1784-1791. A questo restauro si deve anche il moderno aspetto dell'interno, a navata unica, dopo la soppressione del transetto e l'accorciamento dell'abside. Fra le varie opere d'arte custodite, vi è una "Resurrezione di Lazzaro" di Alessandro Allori, un "San Bernardino da Siena" di Giovanni di Paolo, una "Crocifissione con la Madonna e la Maddalena" di Lorenzo di Credi, un "Crocifisso" ligneo di Antonio da Sangallo, una "Madonna della Cintola" cinquecentesca di scuola fiorentina.

A poco più di 1 km a nord dell'abitato di Montepulciano si trova la chiesa della Madonna delle Grazie progettata negli ultimi decenni del Cinquecento da Ippolito Scalza: sul terzo altare di sinistra è posta una tela dipinta da Bartolomeo Barbiani (1632) con "Sant'Elena".

Altre opere di Barbiani si scopre ancora a un paio di km dall'abitato di Montepulciano, in una posizione isolata ma suggestiva e dalla quale si ha un colpo d'occhio eccezionale sull'abitato che si trova più in alto. Lì sorge la chiesa di San Biagio, un eccezionale esempio di architettura tardo rinascimentale realizzato da Giuliano da Sangallo sui resti di un edificio più antico. Nella volta del presbiterio vi sono stucchi e dorature tardo manieristiche con affreschi attribuiti a Bartolomeo Barbiani. Anche alla Pinacoteca di Todi si conservano alcune sue tele. Pure ad Amelia Barbiani ha lasciato sue opere nella chiesa di Santa Monica. La chiesa, attigua all'omonimo convento, presenta un interno barocco con altari lignei contenenti interessanti tele seicentesche tra le quali una attribuita proprio a Bartolomeo Barbiani.

 

 

Bartolomeo Barbiani

Nasce nel 1580 circa e muore nel 1645. La sua attività artistica ha prodotto numerose opere, affreschi e tele, con argomenti molto vari. Oltre a tematiche religiose l'autore ha trattato animali, forme architettoniche, decorazioni, ritratti, prospettive, vedute e altri soggetti. Interessanti sono le numerose opere che lasciato disseminate in Umbria.