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PITTORI: Jacques Callot

La conversione di sant'Agostino di Jacques Callot

La conversione di sant'Agostino

 

 

JACQUES CALLOT

1630-1635

Parigi, Museo del Louvre, Fondo Disegni

 

La conversione di sant'Agostino

 

 

 

L'opera di Jacques Callot risale al primo quarto del Seicento e rappresenta un episodio famoso della vita di Agostino: il momento della conversione del santo nel giardino della casa milanese quando udì la voce Tolle lege.

Agostino è stato raffigurato sotto un albero, un fico, secondo la testimonianza di Agostino nelle Confessioni, mentre in ginocchio si rivolge verso una nube da cui discendono alcuni raggi luminosi con la scritta TOLLE LEGE. Stranamente Agostino è stato rappresentato come un vecchio con una lunga barba, seguendo certamente una lunga tradizione iconografica che così rappresenta il santo, dimentichi però che Agostino all'epoca dell'episodio era un giovane di 32 anni.

Sullo sfondo Callot ha raffigurato un giardino con una staccionata che si apre su un ampio paesaggio campestre: simbolicamente l'artista ha voluto rappresentare anche un'altra scena agostiniana che ricorda l'incontro di Monica con un santo vescovo che le aveva predetto la conversione del figlio.

La scena del tolle lege nella visione dell'artista sarebbe la conferma di quella profezia.

Una copia di questa incisione si trova nel Fondo dei disegni e delle miniature di piccolo formato del Museo del Louvre. L'incisione apparteneva probabilmente a un calendario di santi che appaiono ricordati in un giorno particolare della loro vita.

 

 

Jacques Callot

Nasce nel 1592 da una famiglia nobile apparentata con quella del duca. A quindici anni entra nella bottega dell'orafo Demange Crocq, dove apprende l'arte del disegno con Jacques de Bellange e Claude Deruet oltre all'uso del bulino. Nel 1608 si trasferisce a Roma, presso l'incisore di Troyes Philippe Thomassin, dove perfeziona la sua tecnica riproducendo copie di opere di maestri italiani e fiamminghi. Agostino Carracci è l'artista che meglio sollecita la sua curiosità. Nel 1612 si trasferisce a Firenze dove lavora per nove anni sotto la protezione di Cristina di Lorena. A Firenze sperimenta la tecnica dell'acquaforte che diverrà una delle sue modalità espressive preferite. Le sue incisioni evidenziano un linguaggio artistico piuttosto personale ed originale a metà strada tra il galante ed il grottesco. Nel 1621 si stabilí a Nancy, dove incise i disegni riportati dall'Italia. Con il ciclo degli Zingari intensificò il suo interesse per i fatti quotidiani e per una visione sempre più realistica del mondo. Nel 1624 si sposò con Catherine Kuttinger. Tra il 1628 e il 1631 soggiornò più volte a Parigi, dove affidò a Israël Henriet l'edizione delle sue lastre. Tornato a Nancy nel 1632 eseguì Le Miserie della guerra nel 1633 e la seconda versione della Tentazione di sant'Antonio dedicata a Louis Phélypeaux. Morì ancora giovane nel 1635.