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PITTORI: Callot Jacques

Traslazione del corpo di sant'Agostino

Traslazione del corpo di sant'Agostino

 

 

CALLOT JACQUES

1630-1635

Parigi, Museo del Louvre, Fondo Disegni

 

Traslazione del corpo di sant'Agostino

 

 

 

Questo foglio con incisione multipla si trova nel Fondo dei disegni e delle miniature di piccolo formato del Museo del Louvre. L'incisione apparteneva probabilmente a un calendario di santi che appaiono ricordati in un giorno particolare della loro vita. L'autore dell'opera è Jacques Callot, un abile disegnatore ed incisore del primo Seicento francese. Nella tavola di Callot compaiono i santi Niceforo con i suoi compagni, san Nestore, san Giuliano e al 28 febbraio la scena della traslazione delle reliquie di sant'Agostino.

 

Un lungo resoconto della traslazione delle spoglie del santo ci è noto da Beda il Venerabile (672-735), contemporaneo all'avvenimento. Nel IX secolo si trova un breve accenno nel Martirologio di Adone che fu composto a Lione prima dell'anno 859: "Hujus corpus venerabile primo de sua civitate propter barbaros Sardiniam translatum nuper a Luitprando rege, dato magno pretio, Ticinis relatum ... "

 

Un altro racconto dell'episodio è noto da Jacopo da Varagine:

Il re appena lo seppe si affrettò ad andare incontro alle reliquie e le ricevette con gioia e venerazione. Il giorno appresso non si riuscì a procedere fino a che il re non ebbe fatto il voto di innalzare una chiesa in onore di S. Agostino se le reliquie fossero giunte a Pavia. Fatto il voto si poté procedere con la massima facilità, ed il re, fedele sue promesse costruì in onore del santo una magnifica basilica, sul luogo stesso dove il miracolo era avvenuto. Lo stesso fatto accadde il giorno appresso a Casale, ed anche lì fu eretta una chiesa. Il re vedendo che il santo era desideroso che fossero erette delle chiese in suo onore, e d'altra parte temendo che egli volesse fermarsi in qualche città differente da quella che egli stesso aveva scelto, si affrettò a costruire una chiesa in ciascun dei luoghi dove, passando, il corpo soggiornava. Giunto finalmente a Pavia, lo fece riporre con gran venerazione nella chiesa di S. Pietro.

JACOPO DI VARAGINE, Legenda Aurea

 

 

Jacques Callot

Nasce nel 1592 da una famiglia nobile apparentata con quella del duca. A quindici anni entra nella bottega dell'orafo Demange Crocq, dove apprende l'arte del disegno con Jacques de Bellange e Claude Deruet oltre all'uso del bulino. Nel 1608 si trasferisce a Roma, presso l'incisore di Troyes Philippe Thomassin, dove perfeziona la sua tecnica riproducendo copie di opere di maestri italiani e fiamminghi. Agostino Carracci è l'artista che meglio sollecita la sua curiosità. Nel 1612 si trasferisce a Firenze dove lavora per nove anni sotto la protezione di Cristina di Lorena. A Firenze sperimenta la tecnica dell'acquaforte che diverrà una delle sue modalità espressive preferite. Le sue incisioni evidenziano un linguaggio artistico piuttosto personale ed originale a metà strada tra il galante ed il grottesco. Nel 1621 si stabilí a Nancy, dove incise i disegni riportati dall'Italia. Con il ciclo degli Zingari intensificò il suo interesse per i fatti quotidiani e per una visione sempre più realistica del mondo. Nel 1624 si sposò con Catherine Kuttinger. Tra il 1628 e il 1631 soggiornò più volte a Parigi, dove affidò a Israël Henriet l'edizione delle sue lastre. Tornato a Nancy nel 1632 eseguì Le Miserie della guerra nel 1633 e la seconda versione della Tentazione di sant'Antonio dedicata a Louis Phélypeaux. Morì ancora giovane nel 1635.