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Particolare della Madonna della Cintura con sant'Agostino e santa Monica
CELESTI ANDREA
1688-1689
Avio, chiesa di santa Maria Assunta
La Madonna della Cintura con sant'Agostino e santa Monica
Questa bella pala di Andrea Celesti raffigura la Madonna della cintura con i santi Agostino e Monica. realizzata nel 1688-1689 con la tecnica a olio su tela, l'opera misura 280 x 195 cm ed è conservata nella chiesa di Santa Maria Assunta ad Avio in Trentino-Alto Adige.
Realizzata in pieno ambito culturale barocco la tela presenta con molta enfasi la tradizionale leggenda del dono della cintola o cintura a santa Monica ed agli agostiniani. Agostino è seduto a sinistra e indossa il piviale episcopale. Sotto lo stesso si può agevolmente notare la presenza dell'abito nero dei monaci agostiniani. Lo stesso abito lo troviamo in Monica, vestita completamente come una monaca agostiniana. La santa ha la mano sinistra riposta sul cuore mentre la destra è protesa a ricevere il sacro cingolo che le viene offerto dalla Vergine e da un angioletto.
Agostino sembra rivolgersi alla madre, il cui sguardo è indirizzato alla Vergine, per indicarle un passo che si legge su un grosso librone che tiene fra le mani. la struttura della tela è molto scenografica e pullula di personaggi, soprattutto angioletti: i due santi sono posti sul piano inferiore, mentre al centro si erge maestosa la figura della vergine, qui nella versione un po' locale dell'Assunta, sicuramente in relazione alla titolazione della chiesa.
Agostino ha un viso ormai maturo, la mitra in testa e una folta barba grigia che gli copre il mento fino al petto. Un angioletto ai suoi piedi accudisce i suoi simboli episcopali, mentre ai piedi di Monica di può notare un crocifisso.
Andrea Celesti
Nasce a Venezia nel 1637, figlio di Stefano Celesti. Da giovane fu allievo di Matteo Ponzone e in seguito frequentò la bottega di Sebastiano Mazzoni. Nel 1676 eseguì il ritratto del doge Nicolò Sagredo per la Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale. Pochi anni dopo, nel 1679-1680, venne insignito dal doge Alvise Contarini del titolo di "Cavaliere". Verso il 1684 partecipò alla decorazione della chiesa veneziana di san Zaccaria e nel 1687 divenne il Priore del Collegio dei pittori veneziani. Verso la fine del Seicento fece ritorno a Venezia, dove nel 1700 apre una propria bottega. Iscritto alla Fraglia dei pittori veneziani nel 1708, muore, probabilmente a Toscolano nel 1712.
Fra le sue opere necessita citare la pala dell'altare maggiore raffigurante il martirio di S. Lorenzo che si trova nella parrocchiale di Verolanuova, realizzata attorno al 1703 su commissione dei conti Gambara. Per la stessa chiesa gli verranno commissionate, attorno al 1708, altre due grandissime tele per la cappella del Rosario. I temi composti dal pittore sono "la natività di Maria" e "l'Assunzione della Vergine". In questi dipinti si riconosce molto bene lo stile caratteristico del pittore, che immerge la scena in una lieve tenebrosità, arricchendola però con forti accenti luminosi.
Successivamente anche la confraternita del SS. Sacramento di Verolanuova decise di commissionare ad Andrea Celesti due grandi tele per la relativa cappella, che la morte del pittore non permise di completare. Per la loro realizzazione venne qpertanto scelto Giambattista Tiepolo, che completò i due teleri verso il 1740. Celesti fu un pittore originale, grazie alla sua abilità di fondere stili e derivazioni varie. Questo suo eclettismo gli consentì di oscillare tra la pittura dei tenebrosi e la luminosità veronesiana.
L'episodio della donazione della cintura a santa Monica riprende le parole di Isaia Et erit Iustitia cingolum lomborum eius et Fides cingolum renum eius, che formano il riferimento teologico del culto della cintura, soprattutto in ambito agostiniano. Il culto mariano ha origini piuttosto antiche: già sant'Ambrogio nel IV sec. promosse un grande sviluppo della marianologia soprattutto in relazione alla Verginità della Madonna. L'eredità teologica mariana ambrosiana fu raccolta da Agostino e dai movimenti religiosi che a lui si ispirarono nei secoli successivi. Il culto mariano costituì un elemento unificante e di resistenza per occidentali e bizantini durante le fasi di espansione araba.
Sarà nel corso del VII secolo che i Franchi assumeranno su di sé questa missione riportandola ad esperienze puramente occidentali, grazie all'aiuto dei missionari delle isole britanniche e dell'Irlanda. Nei secoli precedenti era stato l'accordo tra Longobardi e Roma e diffonderne il culto in ogni città. Dal V secolo la Chiesa di Costantinopoli influì notevolmente sul culto mariano in Lombardia, soprattutto attraverso i monaci che hanno lasciato numerose testimonianze. All'epoca di san Carlo, dal 1560 al 1584, furono promosse nelle diverse parrocchie le istituzioni delle Confraternite del SS. Sacramento in collegamento a quelle già esistenti di ispirazione mariana.
Fra queste era particolarmente attiva la Confraternita della Madonna della Cintura o Confraternitas Cinturatorum. Proprio per l'influsso degli agostiniani, largamente presenti nel XVI secolo a Milano, tale confraternita prese il nome di Arciconfraternita dei Cinturati di S. Agostino e santa Monica sotto l'invocazione di Nostra Signora della Consolazione, ricordando così nella denominazione il fondatore del culto e sua madre. La prima grande festa in onore della Madonna della Cintura si tenne la prima domenica d'Avvento del 1575 in Roma con la partecipazione del papa, di cardinali e di una numerosa popolazione. Per secoli si continuò a celebrare questa festa la prima domenica di Avvento.
Papa Clemente X, con il breve Ex iniucto nobis del 27 marzo 1675, fissò la festa il giorno successivo a quello di S. Agostino. Nel 1700 è nota l'esistenza di confraternite della Madonna della Cintura in tutta Italia, in altre nazioni, nonché a Tagaste.