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PITTORI: Guillaume Collaert

Agostino trafitto dall'amore di Dio

Agostino trafitto dall'amore di Dio

 

 

GUILLAUME COLLAERT

1630-1640

Utrecht, Museum Catharijneconvent

 

Agostino trafitto dall'amore di Dio

 

 

 

L'incisione di Guillaume Collaert ci riporta ad una delle devozioni tipiche del secolo riguardanti sant'Agostino. Come recita la frase in pedice Percute Domine hanc mentem pia cuspide dilectionis tuae  (Medit. c. 37), l'episodio è relativo all'atteggiamento di Agostino verso Dio, che amò intensamente. Il segno di questo amore che lo ha trafitto nel profondo del cuore è prorpio una freccia che viene scagliata dal Bambino Gesù in grembo alla Vergine. L'angelo alle spalle di Agostino rafforza questa immagine alzando al cielo il suo cuore fiammante trafitto da una freccia.

In un ambiente spoglio di ogni riferimento classico, che si accosta quasi fedelmente ai paesaggi del tardo medioevo, Agostino è inginocchiato dinanzi alla visione della Vergine e del Bambino. Il santo è vestito con gli indumenti episcopali, ma ha posto per terra i simboli della sua dignità episcopale, il bastone e la mitra, in segno di umiltà.

Sotto il piviale si nota agevolmente la presenza del saio dei monaci del suo ordine. Il suo volto raggiante, esprime commozione e nello steso tempo una ferma gioia per l'inaspettata visione.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3

 

Sei grande, Signore, e degno di altissima lode: grande è la tua potenza e incommensurabile la tua sapienza. E vuole celebrarti l'uomo, questa particella della tua creazione, l'uomo che si porta dietro la sua morte, che si porta dietro la testimonianza del suo peccato, e della tua resistenza ai superbi: eppure vuole celebrarti l'uomo, questa particella della tua creazione. Tu lo risvegli al piacere di cantare le tue lodi, perché per te ci hai fatti e il nostro cuore è inquieto finché in te non trovi pace. Di questo, mio Signore, concedimi intelligenza e conoscenza.

AGOSTINO, Confessioni, 1, 1, 1

 

 

Guillaume Collaert

Nato Anversa tra il 1595 e il 1600, era figlio di Jean Collaert, membro di una famiglia di incisori per più generazioni. Guillaume venne registrato nel dicembre 1621 nella "Compagnia di Bejaerde Jongmans". A quest'epoca era già maggiorenne ma non coniugato. Nel 1631 si sposa con Anna Hermans (morta nel 1666), da cui ha avuto tre figli che erano ancora vivi nel 1666: Magdalena (sposata con il pittore Lawrence Bouchout, morì poco dopo la madre), Anna Adriana (sposata con il farmacista Daniel Ittersum) e John Philip. Guillaume morì verso il 1670.