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PITTORI: Giovan Battista Gaulli

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

GIOVANNI BATTISTA GAULLI detto il BACICCIA

1674-1679

Roma, chiesa del Gesù

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio o il Baciccia nacque a Genova nel 1639 e morì a Roma nel 1709. Si formò artisticamente nella città natale sotto la guida di Luciano Borzone dove ebbe modo di conoscere l'arte di Rubens e Anton van Dyck. Ne assimilò la pennellata pastosa e libera e la vasta gamma di colori. Infine si stabilì a Roma fin dal 1657, dopo aver perso la famiglia a causa della pestilenza scoppiata a Genova. Gaulli vi conobbe Gian Lorenzo Bernini, di cui divenne uno dei più dotati collaboratori, grazie anche ad una buona affinità di carattere. Fu infatti Bernini a raccomandarlo per decorare i pennacchi della cupola di Sant'Agnese in Agone e ad introdurlo presso i Gesuiti, di cui decorò la Chiesa del Gesù nel 1674 - 1679. Ne affrescò la volta, il presbiterio e la cappella di Sant'Ignazio. La cupola di Giacomo Della Porta ha un tamburo ottagonale. Nella calotta il tema è "Il Paradiso inneggia a Gesù"; nei pennacchi: "profeti, evangelisti e dottori della Chiesa". Il ciclo del Gesù, impensabile senza il completamento a stucco del ticinese Ercole Antonio Raggi è unanimemente considerato il capolavoro del Baciccio, per il vorticoso e vertiginoso moto dei personaggi che traboccano dalla cornice, creando un unicum tra pittura, scultura, e architettura tipicamente barocco. Fu sempre Bernini a richiedere la sua opera per le pale d'altare a Sant'Andrea al Quirinale e a San Francesco a Ripa. Dopo un breve ritorno in patria, per decorare il palazzo della Repubblica, il Baciccio rientrò a Roma, dove affrescò la volta della Basilica dei Santi Apostoli con il Trionfo dell'ordine francescano (1707) e diede inizio ad una serie di cartoni per i mosaici della cappella battesimale della Basilica di San Pietro. Gaulli fu anche ritrattista di ottima qualità: fra i suoi effigiati ci sono Clemente IX, Clemente X, il cardinale Alfonso Litta, l'abate Giuseppe Renato Imperiali, Gian Lorenzo Bernini. Altre opere sue sono presenti a San Rocco in Augusteo (Madonna con Bambino e i santi Rocco e Antonio abate, del 1660 circa) a Santa Marta, Santa Maria in Campitelli, Santa Maria Maddalena, Palazzo Chigi, a Genova e ad Ascoli Piceno (Conversione di san Paolo, Morte di san Francesco Saverio).