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Sant'Agostino appare a santa Maria Maddalena de' Pazzi
GIMIGNANI LUDOVICO
1686
Roma, chiesa di Santa Maria in Montesanto
Sant'Agostino appare a santa Maria Maddalena de' Pazzi
La tela di Gimignani si trova nella Cappella dedicata a santa Maria maddalena de' Pazzi nella chiesa di santa Maria in Montesanto a Roma. Santa Maria Maddalena de' Pazzi (1566 - 1607), alla quale è dedicata la cappella, apparteneva alla famiglia fiorentina, famosa per la "congiura dei Pazzi" del 1478. I Pazzi erano ricchi banchieri fiorentini che organizzarono una congiura per rovesciare i Medici ed abbattere il loro potere in Firenze. La congiura fallì, ma Giuliano de' Medici venne ucciso e Lorenzo il Magnifico sopravvisse ma ferito. La santa a sedici anni si fece monaca carmelitana e visse nel monastero carmelitano di san Frediano. Nel 1669 fu canonizzata da Papa Clemente XI. La cappella a lei dedicata in origine apparteneva a Giovan Battista Aquilanti, di cui si può ammirare il ritratto sulla parete destra vicino all'altare. Nel 1831 la cappella passò ai marchesi Candelori di Vulci, che provvidero ad inserire il loro stemma (oggi illeggibile) sull'arcone di accesso alla cappella, retto da due angeli. I dipinti della cappella sono di Ludovico Gimignani, figlio di Giacinto, uno dei principali allievi di Pietro da Cortona. La pala d'altare centrale raffigura "La Vergine e Santa Maria Maddalena de' Pazzi", mentre sulle pareti laterali Gimigniani ha dipinto altri due episodi della vita della Santa: l'Apparizione di sant'Agostino e la Comunione della santa.
Grande fu il suo amore per Cristo e la Chiesa, che si nutriva del profondo insegnamento teologico della Bibbia, di sant'Agostino e di santa Caterina. Sulla volta, al centro di una ricca decorazione di Filippo Carcani, Gimignani ha affrescato "Cristo in Gloria retto da angeli".
La chiesa di santa Maria in Montesanto fu inaugurata per l'anno santo del 1675, ma venne aperta al culto dei fedeli solo nel 1679. La facciata della basilica presenta un pronao costituito da quattro imponenti colonne. La storia di queste colonne è legata a una disavventura nella quale incappò Bernini. In realtà esse erano destinate ai campanili di San Pietro, ma per problemi statici il primo campanile ad essere costruito crollò e il progetto di Bernini fu abbandonato e le colonne vennero utilizzate nel pronao della chiesa e della sua "gemella". Sul frontone si può leggere ancora "HIER S.E.R.PR. CARD. GASTALDUS", a memoria della costruzione voluta dalla munificenza del Cardinale Gerolamo Gastaldi. L'attico della chiesa conserva le statue di otto sante carmelitane, scolpite da aiuti del Bernini. Nel 1825 la cupola (e quella della gemella), fu ricoperta di squame di lavagna che danno quel caratteristico color grigio così raro a Roma.
Ludovico Gimignani
Nacque a Roma nel 1643, figlio di Giacinto, pittore, e di Cecilia Turchi. Sappiamo che fu tenuto a battesimo da Caterina Tezi, moglie di Gian Lorenzo Bernini, e da Giulio Rospigliosi (il futuro papa Clemente IX). Suo padre Giacinto Gimignani (1606-1681) fu uno dei principali alunni della scuola di Pietro da Cortona. Fu attivo principalmente a Roma durante il Barocco e venne influenzato da Gianlorenzo Bernini da cui apprese una fluidità di stile e di tocco. Ebbe numerose commissioni e fu attivo nel dipingere pale d'altare in diverse chiese di Roma. Importanti sono un Battesimo di Costantino e una Storia di San Silvestro entrambe conservate nella chiesa di San Silvestro in Capite. Sempre a Roma dipinse un Angelo Guardiano per la chiesa di san Crisogono e un ritratto di ragazzo con un levriero conservati entrambi a Palazzo Rospigliosi-Pallavicini in piazza del Quirinale, una pala d'altare per il battistero di Sant'Andrea delle Fratte. Fra i suoi capolavori si rammenta la pala d'altare di Santa Maria Maddalena de Pazzi.
Tra il 1680 e il 1686 Gimignani terminò la decorazione per la cappella Aquilanti a santa Maria in Montesanto, eretta da Carlo Rainaldi e decorata con stucchi di Filippo Carcani. Essa comprende la pala d'altare con santa Maria Maddalena dei Pazzi che riceve il velo dalla Vergine e i quadri laterali raffiguranti rispettivamente La comunione di santa Maria Maddalena dei Pazzi sulla parete destra, e L'apparizione di sant'Agostino a santa Maria Maddalena dei Pazzi sulla parete sinistra. La volta della cappella è affrescata con la Gloria di Cristo fra gli angeli. Nelle tele si ravvisano forti derivazioni dalle opere eseguite per la committenza Rospigliosi in occasione della canonizzazione della santa. Gimignani morì nel 1697 a Zagarolo, presso Roma, nel feudo dei Rospigliosi.