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Estasi di sant'Agostino
WILLEM VAN HERP
dopo 1634
Asta Lampertz, n. 1209 del 2022 Lotto 1835
Estasi di sant'Agostino
L'opera, che è stata attribuita a Willem van Herp il Vecchio, è stata dipinta ad olio su rame dalle dimensioni di 33 x 25,2 cm. La composizione è una copia simmetrica della pala d'altare di Anthony van Dyck che ha per soggetto l'Estasi di Sant'Agostino, che si trova al Koninklijk Museum voor Schone Kunsten ad Anversa. Pieter de Jode il Giovane (1606-1674) aveva inciso questo dipinto al contrario prima del 1634 proprio come viene realizzato in questa occasione da Van Herp. Molto probabilmente Van Herp potrebbe avere utilizzato la sua stampa come copia per produrre il suo dipinto. L'opera che apparteneva a una Collezione privata belga è stata immessa nel Mercato Antiquario nel 2022 nel corso di un'asta proposta da Lampertz.
Agostino è raffigurato al centro della scena mentre volge lo sguardo verso l'alto, dove su una nuvola siede Cristo accompagnato dai simboli trinitari della colomba e del triangolo. Il santo è trattenuto da due angeli, di cui quello a destra invita l'osservatore a guardare verso l'alto con l'indice sinistro. Agostino indossa il piviale episcopale, ma sotto si nota ampiamente la presenza della tunica scura dei monaci agostiniani con la cintura che gli cinge il fianco.
Il volto esprime un sentimento estatico con due occhi perduti nella visione paradisiaca. Una folta barba rossastra e capelli dello stesso colore abbelliscono il volto del santo, che mostra un aspetto di uomo maturo ancorché giovanile. Ai suoi fianchi inginocchi se ne stanno due personaggi che indossano anch'essi la tunica agostiniana: a destra possiamo riconoscere santa Monica, mentre a sinistra l'interpretazione è più difficile: forse si tratta del monaco agostiniano che commissionò l'opera.
Ai piedi di Agostino sono deposti ordinatamente dei libri, espressione della sua enorme attività di scrittore ed apologeta, e una mitra e il bastone pastorale, simboli della sua dignità episcopale. Sono deposti per terra in segno di umiltà di fronte alla grandezza della Trinità che gli appare.
Willem van Herp
Talora viene citato come Willem van Herp il vecchio. Questo pittore fiammingo nativo di Anversa (1614-1677) si specializzò particolarmente in dipinti di piccole dimensioni con raffigurazioni religiose o popolari. A lungo si è creduto che sia stato un allievo di Pieter Paul Rubens a motivo dell'utilizzo frequente che egli fece dei motivi e dei dipinti di Rubens. Sappiamo che collaborò con Damiaan Wortelmans II, Hans Biermans ed altri artisti minori. Dal 1637 venne incluso nella Gilda di San Luca come maestro indipendente. Per tutta la sua vita visse e lavorò ad Anversa. Sposò la figlia del pittore Artus Wolffort e fu padre di Norbertus e di Willem (II) van Herp, entrambi pittori, oltre a due figlie, Maria Anna e Anna Maria.
Van Herp dipinse tematiche di genere e religiose, senza tuttavia datare le sue opere. Il suo stile è caratterizzato da una profonda espressività delle figure. Molti dei suoi dipinti erano copie di pittori di Anversa come Rubens, Anthony van Dyck, Jacob Jordaens, Gerard Seghers, Jan Boeckhorst, Hendrick van Balen, Erasmus Quellinus il Giovane, Gaspar de Crayer e Artus Wolffort oltre a quelle di artisti italiani.
Van Herp realizzò anche cartoni per arazzi.