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PITTORI: Francisco Herrera il Vecchio

Apoteosi di sant'Agostino

Apoteosi di sant'Agostino

 

 

FRANCISCO HERRERA IL VECCHIO

1610-1630

Collezione Privata

 

Apoteosi di sant'Agostino

 

 

 

Il dipinto, realizzato a olio su tavola, si presenta nella dimensioni di cm 50x49. Si trova in un cattivo stato di conservazione, per quanto sia stato restaurato per conservarne la struttura in legno. Sul retro del dipinto è segnata una indicazione che attribuisce l'opera al pittore spagnola Francisco Herrera il Vecchio (Siviglia 1576- Madrid 1656), fondatore della Scuola di Siviglia. Una analoga indicazione scritta a mano in tedesco descrive il soggetto come "Apoteosi di Sant'Agostino". La cattiva conservazione e quindi la visibilità dell'opera rendono difficile la sicura attribuzione ad Herrera o non piuttosto alla sua bottega. Il soggetto rientra certamente nel suo repertorio: i martiri, i condannati a morte, le apoteosi, le visioni apocalittiche furono i soggetti da lui trattati con più frequenza. La sua pennellata era aggressiva e impetuosa, ma le sue figure hanno un& aspetto dignitoso e maestoso.

La scena descritta dal pittore presenta Agostino trionfante con nella mano sinistra il bastone pastorale, mentre con la destra accenna una poderosa benedizione. Seduto sopra una nuvola, lo accompagnano diversi angioletti in movimento che assicurano una notevole dinamicità alla scena. L'apoteosi di Agostino rappresenta un riconoscimento alla grandezza del santo e della sua vita, che si ispira al passo di Timoteo: "Non coronabitur nisi qui legitime certaverit." Tre corone spesso accompagnano la gloria del santo, il cui significato è da riconoscere in tre simboli: la verginità, la scienza e il martirio.

L'episodio riprende passi della Epistola XVIII ad Cyrillum Jerosolymitanum episcopum dello Pseudo Agostino.

La diffusione di questo tema iconografico è ben definito da questa affermazione di Vittore Grandi, dove si dice che "Fu sepolto nella Cattedrale di S. Stefano, ed è fama comune, che il Santo Padre nel punto della sua morte apparisse a un suo Religioso, vestito alla Pontificale, assiso in cielo sopra le Nubi, circondato di splendori; con occhi luminosi come i raggi del Sole, e che tramandava una gran fragranza di odori."

[Grandi Vittore Silvio, VITA DELL' DOTTOR DELLA CHIESA S. AURELIO AGOSTINO, VESCOVO DI BONA IN AFRICA. VNITEVI LE CONFESSIONI E REGOLA DEL MEDESIMO S. PADRE, COLLA STORIA E CONFUTAZIONE DOGMATICA DELLE ERESIE MANICHEA, DONATISTA E PELAGIANA; E COLL'INDICE DELLE CONGREGAZIONI MILITANTI SOTTO IL SUO INSTITUTO E DI TUTTI GLI LIBRI DA LUI DATI ALLA LUCE, pag. 293-294, Venezia 1712]

 

 

Francisco Herrera il Vecchio

Nato a Siviglia verso il 1576, questo pittore è considerato il fondatore della Scuola di Siviglia. Cominciò a dipingere nella sua città natale al fianco di Luis Fernández. Tra i suoi migliori dipinti si ricordano Il Giudizio Universale nella chiesa di san Bernardo, l'affresco della cupola nella chiesa di S. Bonaventura e la Sacra Famiglia, che sono conservati in chiese di Siviglia. La sua tecnica evidenzia sicurezza nell'esecuzione. Francisco Herrera è noto con il soprannome de "il vecchio" per poterlo distinguere dal figlio, a sua volta celebre pittore e architetto. Tra gli allievi più famosi di Herrera scopriamo Ignacio de Iriarte e il giovane Diego Velázquez. Herrera morì a Madrid verso il 1656.