Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Pietro Novelli

PITTORI: Pietro Novelli

Estasi di sant'Agostino

Estasi di sant'Agostino

 

 

PIETRO NOVELLI  (Scuola di)

1603-1647

Partinico, Rettoria di san Leonardo

 

Estasi di sant'Agostino

 

 

 

 

L'opera è attribuibile a Pietro Novelli o a qualche aiuto della sua bottega e si trova a Partinico nella Rettoria di san Leonardo, che è una bellissima chiesa costruita nel 1634 e restaurata nel 2007.

In origine in questa chiesa veniva ospitata, prima che scomparisse, la compagnia del SS. Sacramento. Oggi è stata sostituita dalla Confraternita di san Leonardo la cui esistenza è stata approvata nel 2002.

Questa chiesa fino al 1819 ospitava il Consiglio Civico e la Commissione Annonaria, che si riuniva ogni 6 novembre, festa di san. Leonardo, per stabilire il calmiere delle derrate alimentari. La chiesa si presenta ad una sola navata con una ricca decorazione a stucchi dorati. Affiancato alla facciata, si innalza il campanile, di indiscutibile valore artistico, con la parte terminale rivestita di mattonelle di maiolica del Settecento che raffigurano vari santi. La dedicazione della chiesa è riferita a san Leonardo da Limoges, patrono della città di Partinico. Nella stessa chiesa si tiene la novena del Patrono, dal 28 ottobre al 5 novembre. Il giorno 6 novembre, festa del Santo, si celebrano Messe ad ogni ora e la sera si tiene la processione del simulacro, su un fercolo, cioè la macchina che viene utilizzata per portare in processione simulacri di santi, del primo Novecento a forma di tempietto.

Nei locali della chiesa abitualmente si riunisce la Confraternita e  talaltra vi si tengono eventi culturali. All'interno della Chiesa si trovano delle pregevoli opere d'arte fra cui possiamo ricordare l'estasi di Agostino o anche "Ascesa di sant'Agostino al cospetto della SS Trinità", un grande tela (3.5m x 2.5m) dipinta a olio.

Situata sulla parete destra dell'unica navata della chiesa, il dipinto è un tipico esempio della pittura seicentesca e sintetizza le tendenze iconografiche del tempo. L'impostazione cromica è squisitamente novelliana, con la contrapposizione di tinte dense e sature dai toni rossi e blu, da cui emergono delicati incarnati. Il soggetto dell'opera è stato abbondantemente desunto da una analoga rappresentazione di Van Dick sul medesimo tema agostiniano dell'estasi.

 

La tela di van Dyck che è oggi conservata al Museo Reale di Anversa, in origine si trovava nella chiesa agostiniana della stessa città. I bozzetti preparatori di quest'opera, che risente molto dell'influenza della cultura bolognese del primo Seicento, sono custoditi presso l'Ashmolean Museum di Oxford, la Yale University Art Gallery di New Haven e in una versione del 1628, presso una raccolta privata. Il tema affrontato da van Dyck segue un filone diffuso nel secolo: Agostino, in compagnia della madre, rivolge lo sguardo al cielo, aiutato da alcuni angeli che lo prendono per mano. In alto appare la visione di Cristo e della Trinità in un festoso movimento di angeli. La sua opera fu ripresa da altri autori, fra cui Jean Erasme Quellin a Bruges, Miguel de Santiago a Quito e Murillo a Siviglia.