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La Vergine in trono con il Bambino e i santi Agostino e Monica
GERARD SEGHERS
1620-1630
Mechelen, monastero agostiniano di Gasthuiszusters
La Vergine in trono con il Bambino e i santi Agostino e Monica
Questa bella tela si trova custodita a Mechelen nel monastero delle suore agostiniane. Mechelen è una piccola città belga pittoresca, ricca di fascino e storia, con moltissimi antichi palazzi e belle chiese. L'opera di Seghers Gerard risale alla prima metà del Seicento, dopo il suo ritorno ad Anversa dall'Italia e dalla Spagna nel 1620. realizzato con la tecnica della pittura ad olio il quadro misura 244 cm in altezza e 308 cm in larghezza.
La composizione risente ancora degli influssi italiani dove il chiaroscuro sviluppa un drammatico contrasto. La tecnica di primo piano e l'espressione esagerata sono le caratteristiche dello stile di pittura di Seghers, che utilizza spesso figure che oscurano le sorgenti luminose a contrasto a lume di candela. Solo dopo il 1630 la luce nel suo lavoro diventa più diffusa uniformemente e lo sfondo scuro viene sostituito da motivi architettonici, nuvole e elementi del paesaggio. Le espressioni facciali sono realistiche e la scenografia abbastanza teatrale con più varianti di colore. Il pittore ha qui posto al centro la figura di Maria in trono con il Bambino fra le braccia. Ai suoi lati si stagliano le figure di Agostino, a sinistra e di Monica, a destra. Quest'ultima è vestita da suora agostiniana, mentre Agostino è raffigurato come vescovo. Entrambi sono inginocchiati, ma mentre Monica volge lo sguardo alla vergine, Agostino si volta verso l'osservatore e gli mostra un foglio dove si può leggere l'invocazione Santa Maria succurre miseres.
Gli attributi episcopali di Agostino sono dispersi e quasi abbandonati in segno di umiltà. Numerosi angioletti completano la scena, partecipando a vario titolo, chi regge la mitra, chi i panneggi, altri il baldacchino e altri ancora osservano.
Gerard Seghers
Questo pittore fiammingo, collezionista d'arte e mercante, nacque ad Anversa nel 1591, cugino o fratello minore di Daniel Seghers, con cui è stato a volte confuso. Ha lavorato probabilmente nelle botteghe di Hendrick van Balen il Vecchio (1573-1632) e di Abraham Janssens (1575-1632) e nel 1608 è stato ammesso come maestro nella Gilda di San Luca. Tra il 1611 e il 1620 si trasferisce in Italia, dove resta al servizio del Cardinale Zapata y Mendoza a Napoli. Lavora anche a Madrid per alcuni anni per Filippo III, re di Spagna.
Torna ad Anversa nel 1620 e l'anno seguente si sposa con Caterina Wouters, figlia di un ricco mercante, da cui avrà undici figli. Nel 1637 diventa pittore alla corte del principe-cardinale Ferdinando, nel 1646 è nominato decano della gilda e dopo la morte di Rubens è fra i pittori più ricchi e famosi del suo tempo. Il suo stile è stato influenzato dapprima da Caravaggio (1571-1610) e Bartolomeo Manfredi (1582-1622), allievo di Caravaggio, ma, dopo il suo ritorno ad Anversa, si avvicina a Rubens.
Verso il 1630 Seghers completa S. Teresa di Avila in estasi (al KMSKA di Anversa) e la Flagellazione di Cristo nella chiesa di Saint-Michel a Gand. Tra le sue opere ricordiamo. Con l'Adorazione dei Magi nella chiesa di Nostra Signora di Bruges, lo Sposalizio della Vergine (nel Museo di Anversa), il suo stile si avvicina a quello di Rubens. Con quest'ultimo pittore Seghers lavora ai preparativi per l'ingresso fastoso del cardinale-infante Ferdinando (1609-1641) ad Anversa e realizza le decorazioni de Il ratto d'Europa e festa baccanale, oggi a Brunswick, all'Herzog Anton Ulrich-Museum. La sua importante bottega venne continuata da suo figlio Jean-Baptiste e da Thomas Willeboirts Bosschaert.
Per la maggior parte egli produsse opere monumentali e grandi pezzi religiosi allegorici con un caratteristico formato orizzontale. Nel 1651 Gerard Seghers muore e viene sepolto nella chiesa di san Michele ad Anversa.