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PITTORI: Johann Worath

Agostino vescovo e cardioforo

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

WORATH JOHANN

1645

Schlägl, monastero della Assunzione di Maria

 

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

La statua fa parte del gruppo scultoreo in legno dell'altare dedicato all'Assunzione della Vergine Maria nella chiesa dell'omonimo monastero che si trova a Schlägl. L'opera scultorea, che viene attribuita a Johann Worath (1609-1680), risale al 1645 in piena età barocca, di cui recepisce sia le forme iconografiche più diffuse sia lo stile artistico.

Il santo regge con la mano destra il bastone pastorale, mentre con la sinistra stringe un grosso libro al petto, su cui trattiene un cuore fiammante trafitto da una freccia. In testa porta la mitra ed il suo viso dall'aspetto maturo, ma ancora giovanile, è piuttosto mediocre nella realizzazione. Una folta barba riccioluta gli copre l'intero viso e cade fin sul suo petto.

 

Il portale della chiesa del monastero della Assunzione di Maria a Schlägl nell'Alta Austria, è stato creato da Johann Spaz junior nel 1654.

L'insediamento originario risale tuttavia al 1218, quando fu fondato da San Norberto di Xanten che vi venne a vivere e a lavorare assieme ai membri dell'ordine premonstratense della Foresta Boema. La chiesa abbaziale realizzata in stile gotico presenta tre navate e una grande scalinata che porta al coro. Gli altari, il pulpito e gli stalli del coro furono realizzati tuttavia nei secoli XVII e XVIII e sono particolarmente interessanti per la loro ricco lavoro di intaglio e di intarsio.

Le origini dell'abbazia rivivono nelle forme della cripta romanica e gotica. All'interno la chiesa Collegiata costruita inizialmente in stile gotico è stata successivamente modificata arricchendola di strutture barocche.

L'imponente libreria neo-barocca - circa 60.000 libri e numerosi manoscritti - testimonia l'importanza dello studio e della scienza per il monastero. Schlägl possiede anche una vasta collezione di dipinti che spaziano dalle tavole di epoca gotica fino all'età più recente e inoltre c'è una intera una collezione di ritratti di quasi tutti i confratelli. La chiesa conserva vari organi fra cui uno del 1634 che è fra i più importanti in Austria.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3