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Sant'Agostino allo scrittoio
ALTOMONTE BARTOLOMEO
1774-1780
Geras, chiesa abbaziale
Sant'Agostino allo scrittoio
Sull'altare laterale posteriore di sinistra della navata principale è raffigurato sant'Agostino. Sull'altare di fronte la pala rappresenta invece san Norberto il fondatore dei premostratensi che adottò la regola agostiniana per il suo movimento religioso. All'interno di una preziosa cornice barocca la pala d'altare mostra Agostino intento a scrivere allo scrittoio nel suo studio. Con la mano destra regge una penna, mentre sulle gambe ha deposto un grande libro con le pagine dispiegate. Il volto del santo è rivolto con lo sguardo verso l'alto alla ricerca della visione divina che sappia ispirare i suoi scritti. Agostino indossa i paramenti episcopali e ai suoi piedi un angioletto regge in alto con le mani un cuore fiammante, tipico simbolo barocco che caratterizza iconograficamente il vescovo di Ippona.
Si presume che l'Abbazia sia stata edificata nel 1153 come filiazione dell'abbazia premostratense morava di Seelau da Ekbert e dal conte Ulrich II von Pernegg. Formava un doppio monastero con il monastero femminile di Pernegg, a dieci chilometri di distanza. Dopo l'estinzione dei conti Pernegg il monastero divenne monastero di Passavia. Monastero di frontiera, l'istituto subì numerose distruzioni. Tra il 1419 e il 1436 gli Ussiti marciarono più volte attraverso Geras e nel novembre 1486 gli Ungheresi occuparono Geras e Pernegg. Nel corso della Guerra dei Trent'anni, il monastero e la città di Geras furono saccheggiati più volte e incendiati dalle truppe di Mansfeld nel 1620. Alcuni canonici nel 1625 iniziarono la ricostruzione sotto l'abate della Vestfalia Benedict Lachen. L'appariscente aspetto barocco non inganni perchè l'Abbazia di Geras è un complesso di origine medievale. La collegiata, il chiostro e gli ambienti adiacenti sono sempre stati ricostruiti sulla planimetria del complesso primitivo. La collegiata bruciò all'inizio del XVIII secolo e sotto l'abate Nikolaus Zandt, fu ricostruita nell'aspetto attuale dall'architetto Joseph Munggenast e dal pittore Paul Troger dal 1730 al 1746. Sotto gli stucchi marmorei della chiesa sono ancora visibili i massicci pilastri della prima basilica a tre navate del XII secolo. La cosiddetta Sala dei Marmi sopra il portale principale è un gioiello d'arte, il cui soffitto è decorato con un magnifico affresco firmato da Paul Troger. La facciata esterna porta la firma di Jakob Christoph Schletterer mentre nella biblioteca si trovano affreschi di Josef Winterhalder.
La Galleria degli Abati fu commissionata dall'abate Nikolaus Zandt a Johann Jakob Pischl nel 1731. La collegiata è una basilica romanica a pilastri: sopra la volta barocca sono ancora visibili le aperture delle finestre del periodo romanico e gotico. In ossequio alle regole dei Premostratensi, l'altare maggiore è indipendente, così come gli altari nelle navate laterali.
Nella chiesa si conservano nella navata i dipinti dei dodici apostoli e nel coro i dipinti di sei santi premonstratensi. Sull'altare la pala raffigura san Norberto, che tramite il padre della regola Agostino, riceve lo scapolare da Maria, protettrice dell'ordine. Sugli altari laterali posteriori della navata principale sono raffigurati Agostino e Norberto, forse dipinti da Bartolomeo Altomonte. Nelle navate laterali si trovano altri due altari: uno dedicato a santa Barbara a nord e l'altro alla Croce, la cui pala dell'altare è attribuita a Josef Hauzinger (1756).
Bartolomeo Altomonte
Bartolomeo Altomonte, conosciuto anche come Bartholomäus Hohenberg, nacque a Varsavia nel 1694, terzo dei sei figli di Martino Altomonte.
Il padre, il cui nome germanizzato suona come Martin Hohenberg, era un pittore barocco napoletano che era stato chiamato alla corte di Giovanni III Sobieski. Bartolomeo imparò l'arte da suo padre e fu allievo anche di Daniel Gran, un maestro pittore barocco.
Fu amico del grande pittore napoletano Francesco Solimena. Bartolomeo, tornato in Austria nel 1772, trascorse gran parte della sua vita a Linz dedicandosi alla esecuzione di varie decorazioni nell'Abbazia di San Floriano, ove ebbe come collaboratori i prospettici Sconzani e Antonio Tassi, e in quella di Engelszell, presso Linz. Realizzò anche gli affreschi delle volte del Duomo di Sankt Pölten e vari lavori per diverse chiese di Vienna.
Altri affreschi e pale d'altare eseguì per i conventi di Wilhering, Seitenstetten, Admont, Herzogenburg, per la cattedrale di Sankt Pölten e per varie chiese di Vienna.
Morì nel 1783 a Sankt Florian.