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Sant'Agostino allo scrittoio
CORNELIUS DE BOUDT
1700-1730
Collezione Privata
Sant'Agostino allo scrittoio
Cornelius de Boudt (1660-1735) realizzò questo santino, raffigurando sant'Agostino nel suo studio mentre sta scrivendo su un foglio assistito da un angelo-bambino che gli regge il bastone pastorale.
La stampa a carattere devozionale è stata firmata dall'autore Cornelis de Boudt un famoso incisore di Anversa che operò tra la fine del Seicento e i primi decenni del Settecento. La scena è stata raffigurata in un rettangolo al cui pedice troviamo la scritta che identifica, se mai fosse sorto un dubbio, il santo. Si tratta di S. AVGVSTINVS.
Il volto del santo esprime una grande serenità di spirito e uno sguardo che sembra rivolto verso un punto capace di dargli l'ispirazione che desidera per scrivere sul foglio. Una folta barba bianca gli copre il volto.
Il santino assomiglia ad una stampa colorata che realizzò lo stesso autore con lo stesso soggetto.
Si notano tuttavia due particolari che differenziano le due opere: in questo santino compare in alto a destra il triangolo con l'occhio di Dio i cui raggi luminosi investono Agostino.
Alle spalle del santo si apre uno sguardo sull'orizzonte con la presenza di case in mezzo alla campagna.
La scena è stata ripresa più volte da diversi artisti, che hanno rappresentato il santo nel suo scrittoio seduto in atto di scrivere. La scena è spesso il complemento o l'ambientazione preferita per le rappresentazioni tradizionali di Agostino vescovo e Dottore della Chiesa: sua caratteristica è proprio quella di avere scritto un gran numero di opere.
"Qualunque cosa, diversa da sé, pensi l'uomo, un oggetto che è stato fabbricato non sarà mai simile a colui che lo ha fatto ... Dio è ineffabile, più facilmente diciamo ciò che non è, anziché ciò che è.
Pensi alla terra: Dio non è questo! Pensi al mare: Dio non è questo!
Pensi a tutte le cose che sono sulla terra, agli uomini e agli animali: Dio non è questo!
A tutte le cose che sono in mare o che volano in aria: Dio non è questo!
A ciò che splende nel cielo, le stelle, il sole, la luna: Dio non è questo! Pensi al cielo: Dio non è questo!
Pensi agli angeli, alle virtù, alle potestà, agli arcangeli, ai troni, alle sedi, alle dominazioni: Dio non è questo!
E che cosa è? Questo solo ho potuto dire: ciò che non è. Mi chiedi che cosa è?
Ciò che occhio non ha visto, né orecchio ha udito, né è penetrato nel cuore dell'uomo. Come pretendi che salga sulla lingua ciò che non è entrato nel cuore?"
AGOSTINO, Esposizione sui Salmi, 85, 8-12
Cornelius de Boudt
Nasce ad Anversa nell'anno 1660. Nelle sue opere dà corpo alla mentalità di fine Seicento caratterizzata dalla necessità di consolidare la controriforma cattolica che era principalmente sostenuta dai Gesuiti. De Boudt fa proprio il programma celebrativo ed iconografico di questa congregazione religiosa e ne sviluppa l'aspetto catechetico utilizzando la forma delle immagini sacre. Il contenuto di queste immagini doveva servire a stupire e a esortare i fedeli ad una pia vita religiosa. Le sue straordinarie incisioni su pergamena, su seta e persino su velluto si propongono di suscitare una forza evocativa capace di coinvolgere i fedeli. La sua produzione di santini e immagini religiose devozionali, che vennero incise su lastre di rame, su carta, e, in particolare, su pergamena, presenta una elegante pittura a mano con spruzzi dorati. La loro realizzazione va messa direttamente in relazione alle celebrazioni che avvenivano in celebri santuari meta di pellegrinaggi nella regione fiamminga, ma anche nei territori tedeschi e austriaci. Per questa sua attività De Boudt si avvalse anche della collaborazione di un altro grande incisore fiammingo, il maestro Cornelius Galle.