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PITTORI: Felipe Fernández del Castillo

Guglielmo da Malavalle

Guglielmo da Malavalle

 

 

FERNANDEZ FELIPE DEL CASIELLO

1760

Carmona, Convento della Santissima Trinità

 

Guglielmo da Malavalle

 

 

 

La statua di santa Monica si trova al centro di un grande retablo barocco nella chiesa del Convento della Santissima Trinità a Carmona.

Questo convento delle Madres Agustinas affonda le sue origini nell'anno 1629 quando, dopo la donazione di alcune case di proprietà di doña Juana Camacho, venne fondata una nuova comunità dell'Ordine dei Recolletti, nonostante dell'opposizione del consiglio ecclesiastico, che riteneva il nuovo convento troppo vicino al Priorato di Santa Maria.

La costruzione della chiesa attuale venne affidata a Diego Antonio Diaz, l'architetto ufficiale dell'arcivescovado di Siviglia. La costruzione venne avviata nel 1718, e i lavori proseguirono fino al 1748, come è documentato nel verbale del consiglio comunale. Tutta costruito in mattoni, si sviluppa su un'altezza di due piani, superata solo dalla torre e dalla cupola della crociera. Sulla parete di fronte al presbiterio si trovano, come di solito negli edifici di clausura, porte doppie, aperture semplici e di forma rettangolare.

Dal punto di vista architettonico, l'intera struttura è composta da una chiesa, un coro, una sagrestia, camere di chiostro. Tutte sono disposte intorno a un cortile centrale dove si trova il cimitero e altre costruzioni che si collegano a un frutteto.

La chiesa è a croce latina, a navata unica suddivisa in tre sezioni da archi, con un transetto e un presbiterio. Sulle pareti laterali della navata sono ospitati gli altari. Sia la navata che il transetto e il coro presentano coperture a botte, mentre la crociera ha un tamburo arancione che supporta pennacchi su cui sono rappresentati i Padri Chiesa.

Il primo altare che si incontra è in stile neoclassico del XIX secolo ed è dedicato alla Vergine. La pala dell'altare maggiore è opera barocca in legno intagliato e dipinto, realizzata da Felipe Fernández del Castillo e da Miguel de Gálvez tra gli anni 1750 e 1760. Gli altari laterali sono opere barocche realizzate tra gli anni 1750 e 1850, tutte in legno intagliato, finite in oro o dipinte e sono dedicate a varie invocazioni mariane o santi.

A fianco del primo altare si trova la pala d'altare di sant'Agostino, realizzata verso il 1760, formata da una base, un corpo centrale e una cimasa dove è raffigurata la scena della Visione di Sant'Agostino.

Superato il pulpito e il piccolo transetto, ci si imbatte nella pala di Santa Monica, priva di doratura, eseguita verso la fine del XVIII secolo. La statua della santa è coeva alla pala, così come le statue di San Guglielmo e San Federico di Regensburg, che la fiancheggiano. Sulla cimasa è stato raffigurato Giovanni della Croce.

Incerte sono le notizie circa san Guglielmo, da qualcuno identificato con altri omonimi. Forse di origine belga, dopo una giovinezza scapestrata, si convertì e si fece eremita verso la metà del XIII sec. a Lupocavio presso Pisa, poi in uno speco a Malavalle presso Siena. E' il fondatore della Congregazione degli Eremiti o Guglielmiti, che confluirono nell'Ordine Agostiniano dopo il 1256. Morì nel 1175. Il suo culto fu approvato nel 1202 e la sua festa si celebra il 10 febbraio.

Nella Libreria del convento agostiniano di san Barnaba a Brescia è probabilmente lui il S. Gulielmus Gallicus che regge in mano un teschio che sta osservando con amore. Alle sue spalle è raffigurata una croce. Probabilmente è lo stesso Guglielmo che fu raffigurato a Gravedona con l'aureola di santo. A Gravedona viene definito come Guglielmo di Lorenga (Lorena in Francia).

 

La santa indossa abiti eleganti, che ricordano vagamente il saio delle monache agostiniane. L'elemento iconografico che la rappresenta in questa veste è la cintura che le pende dalla cintola. la cintura, come è noto, è il simbolo distintivo degli agostiniani. In testa la santa porta un velo e sopra una corona che vorrebbe esprimere un'aureola. Nella mano sinistra monica tiene un crocifisso, mentre nella destra un fazzoletto a indicare le molte lacrime versate per la salvezza del figlio Agostino.