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PITTORI: Felipe Fernández del Castillo

San Giovanni da Sahagun

San Giovanni da Sahagun

 

 

FERNANDEZ FELIPE DEL CASTILLO

1760

Carmona, Convento della Santissima Trinità

 

San Giovanni da Sahagun

 

 

 

Questo riquadro si trova nella cimasa dell'altare maggiore nella chiesa del Convento della Santissima Trinità a Carmona.

Questo convento delle Madres Agustinas affonda le sue origini nell'anno 1629 quando, dopo la donazione di alcune case di proprietà di doña Juana Camacho, venne fondata una nuova comunità dell'Ordine dei Recolletti, nonostante dell'opposizione del consiglio ecclesiastico, che riteneva il nuovo convento troppo vicino al Priorato di Santa Maria.

La costruzione della chiesa attuale venne affidata a Diego Antonio Diaz, l'architetto ufficiale dell'arcivescovado di Siviglia. La costruzione venne avviata nel 1718, e i lavori proseguirono fino al 1748, come è documentato nel verbale del consiglio comunale. Tutta costruito in mattoni, si sviluppa su un'altezza di due piani, superata solo dalla torre e dalla cupola della crociera. Sulla parete di fronte al presbiterio si trovano, come di solito negli edifici di clausura, porte doppie, aperture semplici e di forma rettangolare.

Dal punto di vista architettonico, l'intera struttura è composta da una chiesa, un coro, una sagrestia, camere di chiostro. Tutte sono disposte intorno a un cortile centrale dove si trova il cimitero e altre costruzioni che si collegano a un frutteto.

La chiesa è a croce latina, a navata unica suddivisa in tre sezioni da archi, con un transetto e un presbiterio. Sulle pareti laterali della navata sono ospitati gli altari. Sia la navata che il transetto e il coro presentano coperture a botte, mentre la crociera ha un tamburo arancione che supporta pennacchi su cui sono rappresentati i Padri Chiesa.

Il primo altare che si incontra è in stile neoclassico del XIX secolo ed è dedicato alla Vergine. La pala dell'altare maggiore è opera barocca in legno intagliato, ma non dorato o dipinto, realizzata da Felipe Fernández del Castillo e da Miguel de Gálvez tra gli anni 1755 e 1767. Il santo, vestito con il saio agostiniano, è in ginocchio di fronte alla Vergine in trono, che tiene fra le braccia il Bambino.

La Vergine con un ampio gesto del braccio sinistro sembra voler abbracciare Agostino e metterlo sotto la sua protezione.

L'atteggiamento di Agostino è estatico, profondamente preso dalla visione che gli si presenta davanti.

Una lunga barba appuntita gli sporge curiosamente dal mento.

L'intero retablo dell'altare maggiore è composto da diversi corpi. Nel primo, ai lati della scena centrale, si trovano le statue di san Nicola da Tolentino e San Juan de Sahagún. Nel secondo corpo la nicchia centrale è occupata dalla Santa Trinità, mentre ai suoi lati si trovano le figure di Santa Chiara da Montefalco a sinistra e di Santa Veronica Giuliani a destra. Nella cimasa si trova la descritta Visione di sant'Agostino ai cui lati troviamo le sculture dei santi Giuseppe e Gioacchino.

 

Gli altari laterali sono opere barocche realizzate tra gli anni 1750 e 1850, tutte in legno intagliato, finite in oro o dipinte e sono dedicate a varie invocazioni mariane o santi.