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PITTORI: Jean Baptiste de Champaigne

Sant'Agostino cardioforo nel suo studio

Sant'Agostino cardioforo nel suo studio

 

 

JEAN BAPTISTE DE CHAMPAIGNE

1700

Parigi, Vita sancti Augustini

 

Sant'Agostino cardioforo nel suo studio

 

 

 

Questa interessante tavola calcografica incisa da Jean Baptiste de Champaigne e da Germain Audran si trova nell'antiporta dell'Undicesimo tomo, ed ultimo, dell'opera dei padri Maurini che tratta della vita di S. Agostino. Questo libro dal lunghissimo titolo Sancti Aurelii Augustini Vita ex ejus patissimum scriptis conncinnata, nec non Indices generales tum in opera S. Doctoris, tum in alia quae in Appendices rejecta sunt; Index quoque Alphabeticus operum S. Augustini, distributio nova eorumdem operum comparata cum editione Lovaniensi, nonnulla denique addenda ac corrigenda. Opera ac studio monachorum ordinis S. Benedicti, congregatione S. Mauri, fu pubblicato a Parigi nel 1700 presso i tipografi  Franciscus Muguet, Regis ac Cleri Gallicani.

 

La scena immaginata da Jean Baptiste de Champaigne richiama alcuni stereotipi iconografici che conobbero una speciale diffusione grazie alla recente interpretazione che ne aveva dato Philippe de Champaigne, zio di Jean Baptiste.

Come lo zio, presso la cui bottega imparò a lavorare, Jean Baptiste propone un Agostino allo scrittoio quasi folgorato dalla luce che proviene a sinistra dall'alto e che riempie tutta la scena fino al cuore fiammante che Agostino tiene nella mano sinistra.

Il santo è vestito da vescovo seduto davanti a un tavolo su cui si trovano un libro chiuso su cui appoggia un libro aperto e un rotolo con delle frasi. Altri libri, senza un ordine preciso, sono sparsi per terra, sotto il tavolo e sotto i piedi di Agostino. Questi ultimi potrebbero rappresentare le eresie che il santo combatté e schiacciò con la forza delle argomentazioni e della fede.

Sul leggio a destra è aperto un libro su cui sono scritte alcune parole che ricordano il senso della carità di Dio. Il volto del santo ha un aspetto ancora giovanile senza la folta barba riccioluta che spesso gli copre il mento. L'intera opera, nonostante le limitate dimensioni, è assai ricca di particolari, ben realizzati in una prospettiva tridimensionale.

 

 

Jean Baptiste de Champaigne

Come lo zio Philippe nacque a Bruxelles nell'anno 1631 e fu un buon pittore e decoratore di origine fiamminga.

A dodici anni Jean Baptiste andò ad abitare a Parigi presso suo zio, il pittore Philippe de Champaigne, che aveva appena perso il figlio Claudio. Ricevette la sua prima istruzione artistica nello studio dello zio che si era stabilito in Francia sin dal 1621. Arricchì la sua formazione con un viaggio a Roma dal 1658 al 1659, dove conobbe le opere di Raffaello e Tiziano. Tornato a Bruxelles divenne membro dell'Accademia di S. Luca, ma poco dopo fece rientro a Parigi dove si mise al lavoro nei cantieri reali diretti da suo zio. In particolare dipinse nell'appartamento del re nel Castello di Vincennes. Nel 1663 entrò a far parte dell'Accademia reale di pittura e scultura. Nel 1671 gli fu offerto il posto di professore nell'Accademia stessa. Dal 1674 decorò il Castello di Versailles, in particolare la Sala di Mercurio e l'oratorio della regina. Jean-Baptiste de Champaigne morì a Parigi, all'età di 50 anni. Noto ed apprezzato pittore religioso, ricevette numerose e importanti commissioni per quadri d'altare, come ad esempio "La lapidazione di S. Paolo a Lystres" (1667), realizzato per la chiesa di Notre Dame e oggi al Museo di Belle arti di Marsiglia.