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Monica e la conversione di Sant'Agostino
JOSEPH SEBASTIAN KLAUBER
1750-1760
Augsburg, Officina Klauber edizione a stampa
Monica e la conversione di Sant'Agostino
Questa stampa, delle dimensioni di 15 cm x 9,5 cm, è opera dei fratelli Joseph Sebastian (1710-1768) e Johann Baptist (1712- ca. 1787) Klauber celeberrimi incisori settecenteschi.
Vi si legge alcune parole che richiamano l'argomento dell'incisione. in alto a sinistra si legge 4 maggio che costituisce la data tradizionale della conversione di Agostino manifestata nel celebre episodio del tolle lege. Il richiamo è offerto dalla scena a sinistra dove Agostino è seduto sotto un albero in meditazione all'interno di un grande giardino in stile settecentesco. La scena principale è tuttavia riservata a Monica, ovvero sancta Monica vidua, che sta pregando davanti ad un altare, ma nello stesso tempo si volge verso un vescovo che le aveva predetto la conversione del figlio: "Viduas honora, quae vere viduae sunt" Tim. 5
I Klauber furono una famiglia di incisori di Augusta in Germania, attivi per circa un secolo, dalla metà del Settecento alla metà dell'Ottocento. Al padre, Franz Christoph Klauber, succedettero i due figli Joseph Sebastian Klauber (1710-1768), Johann Baptist Klauber (1712-1787), Franz Xaver Klauber (nato nel 1741), Ignaz Sebastian Klauber (1753-1817), Katharina Klauber, Joseph Wolfgang Xavier (1740-1813) ed infine Joseph Anton (1779-1837). La loro produzione di incisioni fu vastissima, la famiglia si specializzò in soggetti sacri. Joseph Sebastian e Johann Baptist furono incisori di grande prestigio e di mirabile tecnica. Essi provenivano da una famiglia di incisori: allievi di loro padre erano diventati famosi in tutta Europa. Questa Vita di Agostino in immagini a stampa fu ordinata dagli Eremitani, che non diedero molto importanza agli episodi della vita del santo nella sua gioventù. Tra le produzioni più note vi sono Le Storie della Bibbia e per quanto riguarda le immaginette religiose di particolare rilievo sono Le Litanie Lauretane. Una ricca collezione di incisioni dei fratelli Klauber, eterogenea per soggetti e nota per qualità è ospitata presso un collezionista privato a Lodi.
E un altro responso mi hai dato a quell'epoca, che ora torna alla memoria (molte cose tralascio nella fretta di arrivare a ciò che più mi preme confessarti, e molte altre non le ricordo). Un responso, dunque, dato attraverso un tuo sacerdote, un vescovo allevato nella chiesa ed esperto dei tuoi libri. Quando quella donna lo pregò - come era solita fare con tutte le persone che le parevano adatte allo scopo - perché si degnasse di parlare con me e di confutare i miei errori e di distogliermi dalle male dottrine per insegnarmi quelle giuste, quello rifiutò, e saggiamente, come capii più tardi. Rispose infatti che ero ancora sordo a ogni insegnamento, perché tutto gonfio della novità di quell'eresia, e con le mie sottigliezze avevo già messo in agitazione parecchi sprovveduti, come aveva saputo da lei.
"Ma," disse, "lascialo stare dov'è. Prega soltanto il Signore per lui. Troverà da solo, leggendo, che errore sia quello e quanto grande la sua empietà". Poi le raccontò come anche lui da ragazzino fosse stato affidato ai Manichei da sua madre, che ne era rimasta affascinata, e disse che non solo aveva letto quasi tutti i loro libri, ma se li era anche trascritti, e mentre lo faceva gli si era reso evidente, senza che nessuno discutesse con lui e cercasse di convincerlo, che bisognava fuggirla, quella setta. E così aveva fatto. Ma lei nonostante queste parole non voleva rassegnarsi e insisteva, con implorazioni e lacrime sempre più abbondanti, perché mi vedesse e parlasse con me: e quello, che ormai non ne poteva più, concluse: "Lasciami in pace e continua a vivere così, non è possibile che il figlio di tante lacrime perisca".
Parole che ella, nelle nostre conversazioni, ricordava spesso di aver accolto come se fossero risuonate dal cielo.
AGOSTINO, Confessioni 3, 12, 21