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PITTORI: Pietro Ligari

La Vergine con il Bambino e i santi Agostino e Domenico, opera di Pietro Ligari

La Vergine con il Bambino e i santi Agostino e Domenico

 

 

PIETRO LIGARI

1743

Cedrasco, chiesa di sant'Agostino

 

La Vergine con il Bambino e i santi Agostino e Domenico

 

 

 

Il dipinto a olio su tela, misura 2 x 1.35 e raffigura la Vergine con il bambino e santi, fra cui Agostino. Nella struttura del quadro, in alto, un po' a sinistra è rappresentata, assisa, la Vergine col Bambino in braccio che benedice Agostino. In basso, verso destra, sant'Agostino, inginocchiato, veste un piviale azzurro broccato d'oro con fodera rossa su una tonaca bianca bordata di pizzi. A sinistra è appoggiato un grazioso angioletto che regge gli attributi del santo: un libro aperto e il pastorale. Poco più discosto si nota S. Tommaso apostolo, con una lancia in mano. La tela costituisce la pala dell'altare maggiore ed è racchiusa dentro una ricca cornice marmorea. Il dipinto. in buono stato, ha tuttavia subito vari restauri nel corso degli anni. La tela è opera di Pietro Ligari, in quanto l'artista stesso l'ha firmata: "Petrus Ligarius Sondriensis Pinxit". Da documenti dell'archivio Ligari di Sondrio risulta che la pittura fu commissionata nel 1742 e venne consegnata il 27 agosto 1743. Fu pagata 65 filippi "parte in blozzeri e parte in oro".

Il dipinto è una delle opere meglio riuscite di Pietro Ligari per la riuscita fusione di elementi razionalistici di derivazione del Maratta e la brillante cromaticità dei tessuti serici, fra cui spicca l'intenso azzurro del piviale di sant'Agostino, il colore mariano nell'antico vestimentario liturgico.

Questa evoluzione stilistica del pittore viene abitualmente spiegata con l'influenza esercitata dal figlio Cesare, che aveva studiato pittura a Venezia.

 

 

Pietro Ligari

Nato da una famiglia di origini borghesi, i Del Pelo, Ligari (Ardenno, 1686 - Sondrio 1752) prese il nome dalla piccola contrada di Ligari in comune di Sondrio dove la famiglia abitava. Sicuramente è il più significativo artista valtellinese del Settecento. A dodici anni si recò a studiare a Roma, dove fu allievo di Lazzaro Baldi, un seguace di Pietro da Cortona, ed assorbì gli influssi della pittura barocca. Dopo diversi viaggi di formazione in Italia centrale e a Venezia, Ligari nel 1710 si stabilì dapprima a Milano, poi dal 1727 definitivamente in Valtellina. Molte delle sue opere, oltre a una significativa raccolta di disegni e diversi dipinti dei suoi figli Cesare e Vittoria, anch'essi pittori, sono conservati presso il Museo Valtellinese di Storia e Arte.