Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Pezzana Nicola

PITTORI: Pezzana Nicola

L'episodio del tolle lege nel giardino di Milano

L'episodio del tolle lege nel giardino di Milano

 

 

PEZZANA NICOLAUM

1715

Venezia, Confessioni ed. Pezzana

 

L'episodio del tolle lege nel giardino di Milano

 

 

 

Questa incisione raffigura il celebre episodio del tolle lege, che esprime simbolicamente il momento decisivo della conversione di Agostino al cristianesimo. E' Agostino stesso a narrarlo in un passo delle Confessioni. L'incisore ha raffigurato Agostino in ginocchio con una tunica, quasi fosse già un monaco, con il viso maturo e una modesta barba che gli abbellisce il mento. Dietro e davanti a lui si possono distinguere la pianta di fico, un giardino ed una fontana che non manca mai in un giardino signorile. Dall'alto a destra scendono dei raggi che copiscono Agostino in preghiera con le braccia raccolte sul petto.

Questi raggi portano con sé la scritta Tolle lege Tolle lege, che costituisce l'invito per Agostino a leggere un brano di una lettera di san paolo che lo convincerà definitivamente al gran passo, fino ad allora rimandato. Il soggetto qui raffigurato riprende lo stesso soggetto apparso in una edizione precedente del 1660 pubblicata a Lione dall'editore Jullieron.

 

E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze ... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29

 

 

La stampa compare nella pagina iniziale di una edizione della Confessioni pubblicata a Venezia nel 1715 dal titolo D. AURELII AUGUSTINI HIPPON. EPISCOPI LIBRI XIII CONFESSIONUM AD 3 MSS. EXEMP. EMENDATI OPERA ET STUDIO R.P. H. SOMMALII E SOCIETATE IESU VENETIIS, 1715 APUD NICOLAUM PEZZANA. Di piccole dimensioni (cm 12,5 x 6,5); il volumetto conta pp. 408 + 22 non numerate con indici. Questa edizione delle Confessioni di sant'Agostino  è interessante perché il testo è stato emendato dal teologo gesuita Henricus Sommalius (1534-1619). L'edizione riprende una edizione principe Duaci, typis Balthazaris Belleri, sub Circino aureo del 1607). La prima stampa con i caratteri di Pezzana risale al 1691.