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PITTORI: Solimena Francesco

Madonna con Bambino in trono, santa Monica, sant'Agostino e angeli

Madonna con Bambino in trono, santa Monica, Agostino e angeli

 

 

SOLIMENA FRANCESCO

1700

Roma, Collezione Sestieri

 

Madonna con Bambino in trono, santa Monica, sant'Agostino e angeli

 

 

 

Questa tela di Francesco Solimena è collocata nella Collezione Sestieri a Roma. L'opera ha per titolo la Madonna con Bambino in trono, santa Monica, sant'Agostino e angeli. Il quadro in precedenza è stato segnalato a Londra, Hazlitt Gallery prima del 1968 e a Roma Collezione A. Busiri Vici  nel 1964.

Solimena ha immaginato una scena grandiosa ed aulica dove si muovono numerosi personaggi sia in primo piano che in secondo piano. La composizione dei quadri di Francesco Solimena è spesso sottolineata da elementi architettonici (scale, archi, balaustre, colonne) che focalizzano l'attenzione sui personaggi, come le ombre e tessuti leggeri.

Al centro della scena c'è la Vergine che siede su un maestoso trono e tiene fra le braccia un Gesù bambino ormai giovinetto. Sopra il capo la protegge una specie di ombrello, simbolo, sin dall'antichità, del cielo.

Ai piedi del trono, a sinistra e a destra rispettivamente troviamo sant'Agostino e santa Monica: il primo invita lo spettatore a partecipare alla scena, mentre la seconda è tutta intenta ad adorare umilmente la presenza del divino in Gesù. Ai piedi del trono un angioletto si rivolge ad Agostino, che sotto il piviale mostra la tunica degli eremitani agostiniani.

Monica è vestita a sua volta con gli abiti delle monache agostiniane. Un nugolo di angioletti avvolgono i personaggi principali ed anche quelli secondari che appaiono dietro le figure su accennate: si tratta di un vescovo a sinistra e di un religioso a destra.

L'opera fu dipinta da Solimena probabilmente nel 1700.

 

 

Francesco Solimena

Noto come l'Abate Ciccio, Francesco Solimena nacque a Canale di Serino nel 1657 e morì a Napoli nel 1747. Pittore e architetto, viene considerato uno degli artisti che meglio incarnarono la cultura tardo-barocca in Italia. Si formò presso la bottega del padre Angelo, a Nocera de' Pagani, l'attuale Nocera Inferiore, città di origine della madre, Marta Resigniano. Nella sua crescita artistica i suoi primi modelli di riferimento furono le opere di Francesco Guarini e successivamente, trasferitosi a Napoli e resosi autonomo nello stile, cominciò a guardare con interesse alla pittura scenografica e fantasiosa di Luca Giordano ed a quella tenebrista di Mattia Preti. Le opere tra il 1670 e il 1680 tra cui si ricordano "Il Paradiso" nella cattedrale di Nocera e la "Visione di San Cirillo d'Alessandria" nella chiesa di San Domenico a Solofra furono eseguite in collaborazione col padre. Le opere eseguite successivamente al 1680, manifestano sempre più il distacco dalla pittura naturalista e la progressiva adesione al gusto barocco, con l'introduzione a Napoli, all'inizio del Settecento, di un periodo di maggiore interesse artistico: il rococò, quale esaurimento del Barocco. Lavorò per le maggiori corti europee, pur senza muoversi quasi mai da Napoli. Morì nella sua villa di Barra (quartiere di Napoli) nel 1747 ed i suoi resti furono riposti nella chiesa di San Domenico. Fra i suoi allievi troviamo Paolo Gamba, Ferdinando Sanfelice e Domenico Antonio Vaccaro, Romualdo Formoso e Michele Foschini. Francesco Solimena ha esercitato una notevole influenza non solo sui pittori delle generazioni più giovani di Napoli, ma anche di tutta l'Europa centrale.