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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Verbruggen Hendrik FransPITTORI: Verbruggen Hendrik Frans
Particolare della scritta sul libro fra le mani di Agostino
HENDRIK FRANS VERBRUGGEN
1710-1720
Grimbergen, Abbazia Norbertina
Sant'Agostino combatte l'eresia pelagiana
Il pulpito monumentale della chiesa abbaziale è opera di Hendrik-Frans Verbruggen. San Norberto e Agostino portano la struttura decorata con le immagini dei Padri della Chiesa e i simboli dei quattro evangelisti: un angelo per Matteo, un leone per Marco, un toro per Luca e un'aquila per Giovanni.
Tra Norberto e Agostino troviamo l'eretico Tanchelm. In alto è presente un'immagine di San Servazio, patrono della chiesa parrocchiale e agli angoli quattro angioletti con gli attributi delle virtù cardinali: uno specchio per prudentia (prudenza), una bilancia per iustitia (giustizia), redini per temperantia (temperanza) e un pilastro per fortitudo (coraggio). Sulla ringhiera sono raffigurati angeli con l'Antico e il Nuovo Testamento.
Nel libro aperto aperto su cui scrive Agostino leggiamo "CONTRA PELAGIANOS". Il santo scolpito a figura intera indossa i paramenti episcopali, particolarmente ricchi in decorazioni ed immagini. Il suo sguardo è rivolto verso l'alto. Ha l'aspetto di un uomo maturo avanti con gli anni con una folta barba e un'espressione del viso resa assai efficacemente dall'artista.
L'abbazia norbertina di Grimbergen venne edificata verso il 1126-1128 alla periferia della città. E' noto altresì che nella "Terra di Grimbergen", dove i Berthout erano signori e padroni, esisteva già da tempo una chiesa di un monastero con "monaci neri". I familiari di questa nobile famiglia erano abitualmente sepolti in questa chiesa e quando i monaci se ne andarono, i Berthout si rivolsero a Norbertus, predicatore itinerante ad Anversa. Costui verso l'anno 1126-1128 inviò alcuni suoi seguaci, ma siccome in quel periodo fu nominato vescovo di Magdeburgo, Norberto non fece più ritorno nelle Fiandre. Da allora i monaci Norbertini sono sempre rimasti a Grimbergen.
Poco dopo la fondazione dell'abbazia, sorsero disaccordi tra i Berthout e i duchi di Lovanio e Brabante che originò la cosiddetta "Guerra di Grimberg" (1139-1159), che provocò l'incendio dell'abbazia. L'abbazia venne faticosamente ricostruita e gradualmente la comunità acquisì terreni, mulini e altre proprietà. Durante la Riforma l'abate e il convento dovettero fuggire e l'abbazia fu bruciata. Di nuovo si dovette procedere a una graduale ricostruzione dell'abbazia. Ma con la rivoluzione francese nel novembre 1796 tutti i monaci furono cacciati dall'abbazia e gli edifici saccheggiati e demoliti. Furono risparmiati dal disastro la chiesa abbaziale, la sagrestia, il presbiterio e parte del podere con portineria.
Per quarant'anni i monaci sopravvissero nei presbiteri e nelle parrocchie circostanti. Finalmente nel 1831 il priore Luckx decise di ricominciare la vita monastica a Grimbergen. Riuscì ad acquistare un terreno accanto alla chiesa e il 3 novembre 1834 Jan Baptist Van den Berghe fu eletto priore. L'abbazia fu gradualmente ampliata e resa abitabile.
Hendrik Frans Verbruggen
Hendrik Frans Verbrugghen nacque ad Anversa nel 1654 e morì nella stessa città alla fine del 1724.
Apparteneva ad una famiglia di numerosi e importanti scultori, attivi principalmente ad Anversa fra il XVII e il XVIII secolo. Suo padre Pieter Verbruggen fu uno dei più importanti scultori dell'alto barocco fiammingo: in gioventù era stato apprendista di Erasmus Quellinus I, di cui ne sposò la figlia. Anche suo fratello Pieter Verbruggen II lavorò nello studio del padre diventando a sua volta scultore. Hendrik divenne maestro scultore presso la Corporazione di San Luca di Anversa nel 1682. Nello stesso anno sposò Susanna Verhulst. Nel 1689 divenne decano della Corporazione di San Luca. Tra i suoi allievi troviamo Egidius Adrianus Nijs e Marcus de Cock.
Verbruggen trovò nella Chiesa cattolica il più importante committente e pertanto lavorò principalmente su commissioni religiose diventando uno dei principali scultori di arredi sacri del tardo barocco. I suoi altari altari tridimensionali sono spesso progettati per collocare un'immagine e sono concepiti come una grande scultura in cui la forma costruttiva non è più percepibile. Nel pulpito della chiesa di sant'Agostino ad Anversa, Verbruggen usò la venatura del legno per rappresentare le rughe del volto di Agostino e la trama dei suoi vestiti. Verbruggen, seguendo l'esempio di Bernini, ha introdotto nei Paesi Bassi meridionali un nuovo motivo costituito da un dipinto ovale, sostenuto da due angeli in volo. Altre sue importanti opere si conservano nella chiesa di Santa Walburga a Bruges e in quella dei Santi Pietro e Paolo a Mechelen del 1700.