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PITTORI: Verbruggen Hendrik Frans

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HENDRIK FRANS VERBRUGGEN

1720

Grimbergen, Abbazia Norbertina

 

Sant'Agostino

 

 

 

Nel transetto destro si trova un altare la cui realizzazione viene attribuita allo scultore-architetto Hendrik-Frans Verbruggen (1665-1724). L'intera opera fu collocata nel 1720 e ricorda la stessa tipologia di altare di quello della Santa Agonia. E' stato realizzato in legno marmorizzato e dorato. L'altare è è dedicato a San Servazio, patrono della chiesa, che vi è raffigurato come vescovo di Tongeren la città più antica delle Fiandre. Vi appare con pastorale e mitra e un drago ai suoi piedi, che è un chiaro riferimento all'eresia che ha combattuto. La luce della vera fede risplende su di lui dal simbolo della Divina Trinità.

Nei medaglioni in basso si trovano i quattro Padri della Chiesa della Chiesa d'Occidente: papa Gregorio I, sant'Ambrogio, sant'Agostino e san Girolamo. Lo stesso tipo di medaglioni di santi si ritrovano anche nei tramezzi ai lati dell'altare, con san Sebastiano, san Cristoforo, san Rocco e sant'Antonio.

Sant'Agostino è raffigurato a mezzobusto con i paramenti episcopali. Il suo volto esprime una forte personalità dallo sguardo intenso e penetrante. Ha l'aspetto di un uomo maturo dal volto scavato dai segni del tempo che passa. Una folta barba gli scende dalle gote e una riccioluta e ribelle capigliatura arricchisce esteticamente la sua persona.

 

L'abbazia norbertina di Grimbergen venne edificata verso il 1126-1128 alla periferia della città. E' noto altresì che nella "Terra di Grimbergen", dove i Berthout erano signori e padroni, esisteva già da tempo una chiesa di un monastero con "monaci neri". I familiari di questa nobile famiglia erano abitualmente sepolti in questa chiesa e quando i monaci se ne andarono, i Berthout si rivolsero a Norbertus, predicatore itinerante ad Anversa. Costui verso l'anno 1126-1128 inviò alcuni suoi seguaci, ma siccome in quel periodo fu nominato vescovo di Magdeburgo, Norberto non fece più ritorno nelle Fiandre. Da allora i monaci Norbertini sono sempre rimasti a Grimbergen.

Poco dopo la fondazione dell'abbazia, sorsero disaccordi tra i Berthout e i duchi di Lovanio e Brabante che originò la cosiddetta "Guerra di Grimberg" (1139-1159), che provocò l'incendio dell'abbazia. L'abbazia venne faticosamente ricostruita e gradualmente la comunità acquisì terreni, mulini e altre proprietà. Durante la Riforma l'abate e il convento dovettero fuggire e l'abbazia fu bruciata. Di nuovo si dovette procedere a una graduale ricostruzione dell'abbazia. Ma con la rivoluzione francese nel novembre 1796 tutti i monaci furono cacciati dall'abbazia e gli edifici saccheggiati e demoliti. Furono risparmiati dal disastro la chiesa abbaziale, la sagrestia, il presbiterio e parte del podere con portineria.

Per quarant'anni i monaci sopravvissero nei presbiteri e nelle parrocchie circostanti. Finalmente nel 1831 il priore Luckx decise di ricominciare la vita monastica a Grimbergen. Riuscì ad acquistare un terreno accanto alla chiesa e il 3 novembre 1834 Jan Baptist Van den Berghe fu eletto priore. L'abbazia fu gradualmente ampliata e resa abitabile.

 

Hendrik Frans Verbruggen

Hendrik Frans Verbrugghen nacque ad Anversa nel 1654 e morì nella stessa città alla fine del 1724.

Apparteneva ad una famiglia di numerosi e importanti scultori, attivi principalmente ad Anversa fra il XVII e il XVIII secolo. Suo padre Pieter Verbruggen fu uno dei più importanti scultori dell'alto barocco fiammingo: in gioventù era stato apprendista di Erasmus Quellinus I, di cui ne sposò la figlia. Anche suo fratello Pieter Verbruggen II lavorò nello studio del padre diventando a sua volta scultore. Hendrik divenne maestro scultore presso la Corporazione di San Luca di Anversa nel 1682. Nello stesso anno sposò Susanna Verhulst. Nel 1689 divenne decano della Corporazione di San Luca. Tra i suoi allievi troviamo Egidius Adrianus Nijs e Marcus de Cock.

Verbruggen trovò nella Chiesa cattolica il più importante committente e pertanto lavorò principalmente su commissioni religiose diventando uno dei principali scultori di arredi sacri del tardo barocco. I suoi altari altari tridimensionali sono spesso progettati per collocare un'immagine e sono concepiti come una grande scultura in cui la forma costruttiva non è più percepibile. Nel pulpito della chiesa di sant'Agostino ad Anversa, Verbruggen usò la venatura del legno per rappresentare le rughe del volto di Agostino e la trama dei suoi vestiti. Verbruggen, seguendo l'esempio di Bernini, ha introdotto nei Paesi Bassi meridionali un nuovo motivo costituito da un dipinto ovale, sostenuto da due angeli in volo. Altre sue importanti opere si conservano nella chiesa di Santa Walburga a Bruges e in quella dei Santi Pietro e Paolo a Mechelen del 1700.