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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Zanchi AntonioPITTORI: Zanchi Antonio
I santi Antonio da Padova, Agostino e Filippo
ANTONIO ZANCHI
1690-1700
Venezia, chiesa di san Pietro martire
I santi Antonio da Padova, Agostino e Filippo
Questo dipinto, che secondo la testimonianza dell'Abate Zanetti, proverrebbe dalla chiesa della Croce alla Giudecca, raffigura i santi Antonio da Padova, Agostino e Filippo ai piedi della croce. Il dipinto viene attribuito al pittore Antonio Zanchi (1631-1722), la cui attività si svolse principalmente a Venezia. Al centro della composizione troviamo sant'Antonio da Padova che abbraccia la Croce, mentre a sinistra è raffigurato Agostino nelle sue vesti episcopali con il bastone pastorale e un libro dischiuso ai suoi piedi. A destra si erge in piedi san Filippo Neri, mentre in alto un angioletto si aggrappa alla croce reggendo una corona di spine.
Il quadro è oggi conservato nella chiesa dedicata al monaco domenicano san Pietro Martire da Verona nell'isola di Murano.
La chiesa fu edificata nel 1348 assieme ad un convento dei padri domenicani per volontà di Marco Michiel. Consacrata nel 1417, subì nel 1474 un gravissimo incendio la rase completamente al suolo. Venne ricostruita nelle forme attuali nel 1511 e nei decenni successivi vennero aggiunti nelle navate laterali alcuni altari in stile barocco. Dopo la caduta della Repubblica Veneta i decreti napoleonici del 1806, che sopprimevano gli ordini religiosi, imposero la chiusura della chiesa. I domenicani si trasferirono a Venezia e la chiesa e il convento vennero destinati a una struttura militare. Nel 1813 la chiesa venne riaperta al culto come nuova chiesa parrocchiale, dato che la chiesa parrocchiale di Santo Stefano, posta nel campo al di là del canale, era stata demolita.
Zanchi Antonio
Questo pittore, che ben presto si affermò nel panorama artistico italiano del suo tempo, nacque ad Este nel 1631. Fin dalle prime produzioni, si presenta come uno degli esponenti di maggior rilievo della cosiddetta poetica dei "tenebrosi", che aveva artisti di riferimento Luca Giordano e Giovan Battista Langetti. L'adesione a questo movimento artistico trova la concretizzazione nelle sue opere in una certa violenza chiaroscurale e soprattutto composizioni dalla struttura drammatica. Questi aspetti si diluiranno nella tarda maturità dell'artista, specialmente a partire dagli anni Ottanta del Seicento, quando Zanchi inizierà a utilizzare un colorismo abbastanza acceso che attenuerà il suo impegno come pittore tenebroso. Nell'ultima fase della sua produzione le composizioni pittoriche si faranno meno sciolte e più forzate, poichè, cercando di intraprendere nuove vie, articolerà tentativi artificiosi e poco organici. Muore a Venezia nel 1722.