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PITTORI: Nicolò Di Giacomo

Sant'Agostino e la Vergine con il Bambino

Sant'Agostino e la Vergine con il Bambino

 

 

NICOLO' DI GIACOMO

1390 circa

Bologna nel Museo Civico Medioevale

 

Sant'Agostino e la Vergine con il Bambino

 

 

 

La miniatura risale all'ultimo decennio del Trecento ed è relativa ad un codice proveniente dalla chiesa agostiniana di san Giacomo Maggiore a Bologna. La figura rappresenta Agostino di fronte alla Vergine Maria che tiene in braccio il Bambino.

Agostino è stato raffigurato col piviale vescovile, il bastone in mano e la mitre intesta: con la destra regge un libro, mentre la cocolla marrone scuro dei monaci agostiniani fa bella mostra di sè sotto il piviale. La miniatura è conservata a Bologna nel Museo Civico Medioevale.

 

Niccolò di Giacomo da Bologna (1325-1403), comunemente noto come Niccolò da Bologna, è stato uno dei miniatori più importanti e prolifici del quattordicesimo secolo a Bologna. Fu attivo nel periodo dal 1349 al 1403. E' noto per le sue cifre espressive e affollate, piene di scene d'azione narrativa. I primi lavori firmati da Niccolò sono le copie di un libro di Graziano, i 'Decretali', una delle opere più diffuse di diritto canonico. La sua bottega in seguito ha realizzato una notevole varietà di altri manoscritti, compresi i testi universitari, libri di coro e di altri testi liturgici, libri di devozione privata, e anche di poesia laica e drammatica. Niccolò ha illustrato pure una serie di libri degli artigiani della città, come i libri e i registri dello statuto della gilda. Nicolò fu un artista di gran successo e venne nominato illustratore principale della città di Bologna nel 1380 e divenne membro attivo del governo della città. Nicolò era lo zio del pittore Jacopo di Paolo attivo fra il 1371 e il 1426.

 

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Nella Madonna, Agostino vede sintetizzate meravigliosamente la perfezione della Grazia di Dio e della libertà umana. Su questo punto ci possono essere degli equivoci e pensare che l'influsso della Grazia di Dio possa diminuire la libertà dell'uomo. In verità, come Agostino ha cercato di far capire, si tratta di due realtà che si richiamano a vicenda: più la libertà umana è corroborata dalla Grazia di Dio e più è libera dalle forze che la indeboliscono e le impediscono di scegliere il bene, più la Grazia di Dio invade un'anima e più le sue facoltà si dispiegano in tutta la loro potenza. Nella Madonna, allora, tutto è Grazia, tutto è dono che viene da Dio: questo ci spiega la grandezza della Vergine Maria. Nella Madonna, però, tutto è allo stesso tempo frutto del suo libero consenso al progetto di Dio: questo ci dà ragione della santità eccelsa della Vergine Maria.

La santità di Maria esclude che si possa persino immaginare il peccato parlando di Lei. È l'unica creatura che non conosce peccato: "Eccettuata la Santa Vergine - scrive sant'Agostino in uno dei suoi capolavori, intitolato La natura e la Grazia - della quale, per l'onore del Signore, non voglio assolutamente che si faccia questione quando si parla di peccato, poiché come possiamo sapere quale maggiore abbondanza di grazia le sia stata conferita per vincere da ogni parte il peccato, mentre meritò di concepire e partorire colui che è ben certo di non avere alcun peccato?".

Tra le virtù mariane che Agostino ama mettere in evidenza, c'è senz'altro la fede. Durante il periodo dell'Avvento, pochi giorni prima di Natale, siamo invitati a contemplare il Mistero del concepimento del Figlio di Dio nel grembo purissimo di Maria. La liturgia ci propone un'omelia di Agostino in cui si trova questo bellissimo elogio della fede della Madonna: "Ascoltò la Parola di Dio e la custodì: custodì più nella mente la Verità che nel grembo la carne. Cristo è verità, Cristo è carne: Cristo-Verità nell'anima di Maria, Cristo-carne nel grembo di Maria". Proprio per questa sua capacità di ascoltare e custodire con devozione la Parola di Dio e poi di metterla in pratica con amorosa sollecitudine, la Madonna è un modello per i fedeli che, pur consapevoli dei privilegi che solo a Lei furono concessi, devono sforzarsi di imitarla. In fondo, la vita cristiana altro non è che cercare di compiere la volontà di Dio mossi dalla fede. I fedeli possono alzare lo sguardo e contemplare nella Madonna l'esempio più bello da seguire.