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PITTORI: Jacobello di Bonomo

Sant'Agostino benedicente e santi

Sant'Agostino benedicente e santi

 

 

JACOBELLO DI BONOMO

1370

Arquà Petrarca, Oratorio della Santissima Trinità

 

Sant'Agostino benedicente e santi

 

 

 

L'Oratorio della Santissima Trinità ad Arquà Petrarca ha un impianto di tipo romanico con una sola navata. Nel Trecento l'Oratorio, fu ingrandito ed affrescato, mentre nel Quattrocento fu aggiunta l'abside quadrangolare. All'interno l'altare ligneo seicentesco conserva la pala di Palma il Giovane raffigurante la Trinità. Ai lati dell'altare sono collocate le statue di San Cristoforo e di Santa Lucia.

Dopo un periodo di conservazione nella chiesa di Santa Maria Assunta, nell'oratorio è stato ricollocato il polittico di Jacobello di Bonomo risalente al 1370 che raffigura al centro, fra vari santi, Agostino benedicente, contrassegnato dalla scritta SANCTUS AUGUSTINUS.

Ad Agostino gli angeli impongono la mitra e ai lati scorgiamo sei santi: a sinistra San Paolo, San Girolamo e San Gregorio Magno, a destra San Giovanni Battista, San Bernardo e Sant'Ambrogio. Nel registro superiore compaiono sei tavole più piccole, dove compaiono sei santi e sei sante a coppie. La tavola centrale purtroppo risulta persa. Taluni suppongono che la presenza centrale nel polittico della figura di Agostino sia dovuta al suggerimento di Petrarca, che nel 1370 era venuto da poco ad abitare ad Arquà.

L'opera, in passato attribuita ad un pittore della cerchia di Lorenzo Veneziano, era stata collegata a uno sconosciuto maestro definito "Maestro di Arquà". Stilisticamente affine a Lorenzo, l'autore se ne discosta per una più arcaica persistenza del gusto bizantineggiante, uno stile diffuso nella pittura veneziana di fine Trecento.

Il polittico infine è stato assegnato al pittore veneziano Jacobello di Bonomo, di si conoscono pochissime notizie, che ha datato e formato il polittico di Santarcangelo di Romagna del 1385. Quest'opera esprime la mano di un artista giunto alla maturità, che si era formato nell'ambito o fors'anche nella bottega di Lorenzo Veneziano. La pala di Arquà appartiene alla fase giovanile della sua produzione, intorno al 1370 o poco oltre, dove si riscontra un legame quasi scolastico con il linguaggio di Paolo e Lorenzo Veneziano. Altre opere di Jacobello sono conservate nella cattedrale di Praga e al Museo Czartoryski di Cracovia con le tavole dell'Incoronazione della Vergine e otto santi.

All'interno dell'Oratorio, dove era solito recarsi Petrarca a pregare vista anche la vicinanza con la propria casa, sono conservate diverse lastre tombali ed un'acquasantiera di epoca romana. Di buona fattura sono poi un quadro di Giovanni Battista Pellizzari che raffigura "la trasmissione del bastone di vicario fra Antonio degli Oddi e Daniele degli Oddi" e una grande tela del 1670 che rappresenta una matrona identificabile con la “Città di Padova nell'atto di rendere omaggio a un vescovo martire".

 

 

Jacobello di Bonomo

Le opere un tempo raggruppate intorno al nome del Maestro di Arquà vanno in realtà ascritte alla fase giovanile dell'artista, che le dipinse intorno al 1370: si tratta dei polittici dell'Oratorio della Santissima Trinità ad Arquà Petrarca e al Museo Civico di Lecce. In queste opere Jacobello era ancora influenzato nel colore dalla maniera di Lorenzo Veneziano e nella severità delle figure da Paolo Veneziano. Il dipinto del 1375 con Sant'Orsola, realizzato per la chiesa di San Michele a Vicenza è andato perso, ma sono note altre opere del periodo della sua piena maturità: ricordiamo il polittico, oggi conservato nella cattedrale di Praga ma proveniente dalla Dalmazia, e le tavole con l'Incoronazione della Vergine e otto santi, oggi al Museo Czartoryski di Cracovia. Realizzato nel 1385 il polittico con la Madonna in trono col Bambino e santi si conserva nella chiesa dei Minori Conventuali di Sant'Arcangelo di Romagna. Questa opera, costituita da varie raffigurazioni unite tra loro a formare un'unica grande pala, era precedentemente sull'altare maggiore della chiesa di S. Francesco.

I continui rapporti con il mondo veneziano sono testimoniati nella Pinacoteca di Fermo dal Polittico dell'Incoronazione della Madonna attribuito a Jacobello da Bonomo.