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PITTORI: Amanuense di Tolosa

Agostino sacerdote davanti all'altare del Signore

Agostino sacerdote davanti all'altare del Signore

 

 

AMANUENSE DI TOLOSA

1362

Biblioteca di Tolosa Ms 91, f. 121

 

Agostino sacerdote davanti all'altare del Signore

 

 

 

 

Il manoscritto Ms. 91 conservato alla Biblioteca di Tolosa è un messale OSA, cioè un messale in uso ai monaci dell'ordine agostiniano e risale quasi certamente al 1362. L'immagine dipinta dall'amanuense è distinta in tre scene: la fascia superiore illustra Agostino sacerdote all'altare del Signore, la striscia centrale rappresenta la morte di Agostino fra monaci e monache.

La scena finale in basso raffigura Agostino che dà la sua regola a monaci e monache. Quest'ultima scena è frequente in questo periodo della storia dell'ordine, che era nato nel 1256, e che amava ricordare le origini agostiniane dell'Ordine che voleva riallacciarsi direttamente ad Agostino come proprio fondatore. La scena che compare nella fascia alta della pagina 170 del manoscritto Ms. 91 conservato alla Biblioteca di Tolosa, raffigura una scena sacra ove Agostino concelebra davanti all'altare. Sul lato sinistro due chierici partecipano alla cerimonia con gli incensieri.

Agostino venne ordinato sacerdote da Valerio nell'391 a Ippona su acclamazione del popolo: Agostino non pensava di diventare sacerdote e, per paura dell'episcopato, scappava anche dalle città nelle quali era necessaria un'elezione. Ma un giorno, essendo stato chiamato ad Ippona da un amico, stava pregando in una chiesa quando un gruppo di persone improvvisamente lo circondarono, lo consolarono ed implorarono Valerio, il vescovo, di elevarlo al sacerdozio; nonostante i suoi timori, Agostino fu ordinato nel 391.

Il novello sacerdote considerò la sua ordinazione come una ragione in più per riprendere la vita religiosa a Tagaste e Valerio la approvò così entusiasticamente che gli mise a disposizione delle proprietà della chiesa, autorizzandolo a fondare un monastero.

 

In quel tempo esercitava l'ufficio di vescovo nella comunità cattolica di Ippona il santo Valerio. Mentre egli un giorno parlava al popolo di Dio circa la scelta e l'ordinazione di un prete e l'esortava in proposito, perché così richiedeva la necessità di alcune persone, che conoscevano la dottrina di Agostino e i suoi propositi, gettategli le mani addosso, lo tennero fermo e, come suole accadere in casi del genere, lo consacrò sacerdote, mentre tutti unanimi in quel proposito chiedevano che così si facesse. Infine la cosa si compì secondo quanto voleva il desiderio del popolo.

POSSIDIO, Gesta Augustini 4, 1