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Percorso : HOME > Iconografia > Tematiche agostiniane > Con la Vergine e il Doge BarbarigoTematiche iconografiche agostiniane: Con la Vergine e il Doge Barbarigo
Agostino con la Vergine e il Doge Barbarigo, opera di Bellini
AGOSTINO CON LA VERGINE E IL DOGE BARBARIGO
Agostino Barbarigo (1419–1501) fu il settantaquattresimo doge della Repubblica di Venezia. Salì al potere nel 1486 grazie all'appoggio della nuova nobiltà, dopo i risultati ottenuti nella guerra contro Ferrara. Nel 1495 organizzò una coalizione anti-francese per scacciare Carlo VIII dall'Italia, obiettivo centrato grazie alla battaglia di Fornovo. Durante il suo dogato Venezia mirò all'acquisto di caposaldi in Romagna ed in Puglia e venne annessa definitivamente l'isola di Cipro (1489). Fu devoto di Agostino, di cui portava il nome.
Il dipinto, firmato e datato, che rappresenta la scena con protagonista il doge Barbarigo è una delle numerose commissioni ricevute da Giovanni Bellini nella sua carica di pittore ufficiale della Repubblica Veneta, ruolo ricoperto per oltre trent'anni e mantenuto fino alla morte. Come lasciano intuire il soggetto e la presenza dello stemma Barbarigo sovrastato dal camauro dogale, l'opera si trovava originariamente nel palazzo privato del controverso e dispotico doge veneziano del tardo Quattrocento. Agostino è raffigurato a destra in abito vescovili con in mano un libro. La tela rimase nella sala del piano nobile del Palazzo Barbarigo di San Polo sul Canal Grande, oggi sede del Deutsches Studienzentrum, fino al 1501, anno della morte del doge, che la lasciò in testamento alla chiesa di S. Maria degli Angeli di Murano.
Dal XIX secolo fu posta nella chiesa di san Pietro Martire sempre a Murano. Giovanni vi lavorò assieme al fratello Gentile prima che questi partisse nel 1479 per Costantinopoli. Il doge non è presentato dal suo patrono, ma san San Marco, protettore di Venezia, città che egli impersona; gli animali a destra sono una pernice, di solito simbolo del peccato, che la vicinanza di Agostino esorcizza, un airone, a significare la longevità del doge, mentre il pavone allude all'immortalità garantita dalla grazia divina.
Le rappresentazioni iconografiche di Agostino Con la Vergine e il Doge Barbarigo
Bellini Giovanni (1488) a Murano, chiesa S. Pietro Martire