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Tematiche iconografiche agostiniane: Vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

AGOSTINO VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA

 

 

 

La consacrazione episcopale di Agostino avvenne probabilmente nell'anno 395 o forse nel 396. Fu per qualche tempo coadiutore d'Ippona, e poi dal 397 vescovo. Lasciò quindi il monastero dei laici, nella cui comunità era vissuto per essere più libero nell'usare ospitalità verso tutti, e si ritirò nella "casa del vescovo", facendone un monastero di chierici (Sermo 355, 2).

L'attività episcopale di Agostino fu eccezionale, sia quella ordinaria per la sua diocesi quanto quella straordinaria per la Chiesa d'Africa e per la Chiesa universale. La personalità di Agostino è poliedrica e profonda, in quanto riassume in sé il filosofo, il teologo, il mistico, il poeta, l'oratore, il polemista, lo scrittore e il pastore d'anime. Queste qualità fanno di lui un uomo, come disse papa Pio XI, "al quale quasi nessuno o certo pochissimi di quanti sono fioriti dall'inizio del genere umano fino a oggi si possono comparare" (Pio XI). Agostino ha creato, nell'orizzonte culturale del cristianesimo, la prima grande sintesi della filosofia. Con umiltà e sagacia ha indagato i misteri cristiani, realizzando un enorme progresso dogmatico e non solo riguardo alla dottrina della grazia, ma anche relativamente al mistero della Trinità, alla Redenzione, alla Chiesa, ai Sacramenti, all'escatologia. Ha sostenuto la dottrina morale incentrata nell'amore e la dottrina sociale e politica e come oratore, conoscendo i diversi stili dell'oratoria, li ha utilizzati, passando con naturalezza dal semplice al moderato e al sublime.

Non ebbe un unico stile, ma lo adattava ai contenuti delle sue opere: le Confessioni, la Città di Dio, i Discorsi, le Lettere hanno una tipologia espositiva diversa sia nella struttura del periodo che nel vocabolario. Agostino è un pastore d'anime che si sente e si definisce "servo di Cristo e servo dei servi di Cristo" (Epistola 217). Anzi ne tira le conseguenze e assicura la piena disponibilità ai bisogni dei fedeli e il desiderio di non essere salvo senza di loro ("non voglio essere salvo senza di voi", Sermones 17, 2). In qualche occasione esprime la preghiera a Dio di essere sempre pronto a morire per loro "aut effectu aut affectu" (Sermones 296, 5).

Nelle controversie ama una sola vittoria, quella propria della Città di Dio, cioè la vittoria della verità (De civitate Dei 2, 29, 2).

Soprattutto non vuole essere identificato con la Chiesa di cui si professa figlio umile e devoto. Come studioso e polemista, fu un interprete fedele della dottrina cattolica. Celestino I ne esaltò la memoria e lo annoverò tra "i maestri ottimi" dichiarando che era stato sempre amato e onorato da tutti. I Pontefici Leone XIII, Pio XI, Paolo VI ne hanno esaltato la dottrina e la santità. I Concili di Orange sul peccato originale e la grazia, di Trento sulla giustificazione, del Vaticano I sulle relazioni tra la ragione e la fede e del Vaticano II sul mistero della chiesa, sulla rivelazione e sul mistero dell'uomo hanno attinto largamente alla sua dottrina.

Tra le sue attività ordinarie da vescovo va senz'altro ricordato innanzitutto il ministero della parola, dato che predicò ininterrottamente due volte alla settimana - sabato e domenica - spesso per più giorni consecutivi o anche due volte al giorno. Non va trascurata l'audientia episcopi per ascoltare e giudicare le cause, che gli occupavano spesso l'intera giornata; la cura dei poveri e degli orfani; la formazione del clero; l'organizzazione dei monasteri maschili e femminili; la visita agli infermi; l'intervento a favore dei fedeli presso le autorità civili; l'amministrazione dei beni ecclesiastici.

Non disdegnò anche impegni ancor più gravosi e disagevoli, quali i molti e lunghi viaggi per esser presente ai frequenti concili africani o per confortare le richieste dei colleghi; la dettatura delle lettere per rispondere a quanti si rivolgevano a lui.

 

Vescovo e Dottore della Chiesa

 

Agostino Vescovo e Dottore della Chiesa  (POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6)