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Santi dell'Ordine Agostiniano: Liberato

Raffigurazione di san Liberato abate agostiniano in Diocesi di Civita Castellana

Civita Castellana: raffigurazione di san Liberato abate agostiniano

 

 

Santi LIBERATO, BONIFACIO E COMPAGNI martiri di Gafsa

IV secolo

 

 

Ricevuto il battesimo da Ambrogio, a Milano, nel 387 sant'Agostino e ritorna in Africa per mettere in atto il suo proposito di vita monastica. “Ricevuta la grazia battesimale - è il suo biografo Possidio che racconta - decise di tornare con altri concittadini e amici suoi, postisi come lui al servizio di Dio, in Africa, alla propria casa e ai propri campi. Là giunto, dopo essersi liberato dei suoi beni, vi dimorò circa tre anni, e viveva per Dio insieme a chi si era unito a lui, nel digiuno, nella preghiera, nelle opere buone, nelle meditazioni, di notte e di giorno, della legge del Signore. Anche quando divenne vescovo, nel 395, e poi per tutta la vita, visse da monaco, pur assillato dalle tante occupazioni pastorali e propagò con ogni mezzo la vita religiosa in tutta l'Africa cristiana.

Alla sua morte, avvenuta nel 430, continua il biografo, "Agostino lasciò alla Chiesa monasteri maschili e femminili, pieni di servi e serve di Dio, con i loro superiori, insieme a biblioteche ben fornite di libri."

Le invasioni dell'Africa romana prima da parte dei Vandali poi degli Arabi distrussero le fondazioni monastiche agostiniane.

Fra i monasteri africani che l'Ordine considera di ispirazione fondamentalmente agostiniana, riveste una importanza particolare quello di Gafsa in Tunisia per il martirio dei suoi religiosi: Bonifacio diacono, Liberato abate, Severo, Rustico, Rogato, Settimio e Massimo monaci.

In seguito all'editto emanato nel 484 dal re Unnerico che ordinava la consegna ai mori dei monasteri con i loro abitanti, i sette religiosi di quel monastero furono incarcerati e, dopo aver sopportato acerbe prove, vennero martirizzati a Cartagine, offrendo un grande esempio di fede e di unione fraterna. La loro celebrazione fu concessa all'Ordine il 6 giugno 1671e la memoria liturgica ricorre il 26 agosto.