Contenuto
Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Agiografia > Santi agostiniani > Tommaso da VillanovaSanti dell'Ordine Agostiniano: Tommaso da Villanova
Tommaso da Villanova fa l'elemosina
San TOMMASO da VILLANOVA
1486-1555
Eremitano di S. Agostino e arcivescovo di Valenza, fu scrittore ascetico. Nacque a Fuenllana in Spagna nel 1486 da genitori caritatevoli e religiosi da cui ereditò un grande amore per i poveri. Da Villanueva de Los Infantes, città dove andò a vivere la sua famiglia e da cui prenderà poi il nome, a soli quindici anni fu mandato a studiare all'Università di Alcalà dove, nel 1509, ottenne il titolo di maestro di logica, fisica e metafisica. Per tre anni seguì il corso di teologia, interrompendolo per reggere la cattedra di logica (1512-1516). I 15 anni di permanenza ad Alcalà imprimeranno una profonda impronta umanistica al resto della sua vita. Nel 1516 va a Salamanca per professare nell'Ordine agostiniano. Divenne sacerdote nel 1518 a 32 anni. I suoi superiori ben presto scoprono le sue doti. Ricoprì ripetutamente la carica di priore: a Salamanca (1519-1521 e poi dal 1523 al 1525), visitatore della Provincia di Castiglia (1525-1527), provinciale della Provincia di Andalusia (1527-1529) e Castiglia (1534-1537), priore di Burgos (1531-1534 e ancora dal 1541 al 1544) . Dopo un primo rifiuto dell'arcivescovado di Granada (1542), fu costretto per obbedienza ad accettare la proposta di Carlo V ad arcivescovo di Valencia, dove si distinse per zelo pastorale e carità fattiva, verso i poveri, gli ammalati, i bisognosi d'ogni genere, fondando collegi per studenti e giovanette povere. Valencia si trovava in una condizione spirituale deplorevole: più di un secolo senza un vescovo residente, molti chierici in situazione irregolare, moreschi agitati. Tommaso, per prima cosa, dirige i suoi sforzi alla ricristinanizzazione della diocesi. Per formare un clero capace di dare con la sua vita una testimonianza autentica, fonda il collegio-seminario della Presentazione (1550). Convoca un sinodo e visita tutte le parrocchie, agendo con mano energica e paterna. Tra le sue opere pastorali, due meritano di essere ricordate: l'assistenza ai poveri e l'evangelizzazione dei moreschi. Si adoperò per il riscatto dei prigionieri: per tutte queste opere prodigò tutti i suoi averi. La riuscita attività in favore del gregge che gli era stato affidato e la sua erudizione fecero di lui uno degli uomini più rispettati del tempo e immagine del vescovo ideale. Lasciò vari scritti, tra i quali il celebre Sermòn del amor de Dios. Con la santità e l'austerità della vita la sua dottrina precorse la Riforma Tridentina in Spagna. Morì a Valencia nel 1555. Fu beatificato nel 1618 e Alessandro VII lo ha canonizzato nel 1658.
I suoi resti mortali sono esposti alla venerazione nella cattedrale di Valencia.