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Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Agiografia > Servi di Dio > Agostino de CorunaServi di Dio dell'Ordine Agostiniano: AGOSTINO DE CORUNA
Agostino de Coruna in un dipinto di Hajnal
AGOSTINO DE CORUNA
(... - 1589)
di Ferdinando Rojo O.S.A.
Nacque a Coruna del Conde, l'antica città romana di Clunia, in provincia di Burgos (Spagna) nei primi anni del XVI secolo. Ancora giovane entrò nell'Ordine di S. Agostino. La sua professione religiosa ebbe luogo nel convento di Salamanca nel 1524, nelle mani del priore della casa, S. Tommaso da Villanova. Già sacerdote, fu uno dei primi sette agostiniani a recarsi nella Nuova Spagna nel 1533. Dopo 26 anni di apostolato missionario - compose un catechismo o dottrina in lingua messicana ad uso degli indigeni -, venne eletto vicario provinciale, e in tale veste, unitamente ai provinciali francescano e domenicano, firmò nel 1561 una lettera al re Filippo II esponendo le difficoltà nei rapporti con i vescovi a detrimento dell'evangelizzazione.
Nel 1562, trovandosi in Spagna, dove era tornato insieme ai suddetti provinciali per la difesa dei regolari, venne a sapere di essere stato presentato per la sede di Popayan in Colombia. Cercò di declinare tale incarico, ma Filippo II, avvalendosi dell'aiuto dei superiori dell'Ordine, lo convinse ad accettare. Fu così consacrato nell'anno 1564. La prima preoccupazione come vescovo fu quella di cercarsi dei collaboratori in grado sia di diffondere la fede che di insegnare dalle prime lettere alla teologia, come scrisse a S. Francesco di Borgia. L'impressione scoraggiante che gli causò lo stato della sua diocesi traspare dalle prime lettere inviate dall'America. La chiesa cattedrale, riferirà al re nel 1567, è un peccato vederla tutta a terra. Data la scarsezza delle finanze poteva contare solo su due canonici e il numero dei sacerdoti non arrivava a dodici.
Gli encomenderos insegnavano a pregare ma non davano certo una testimonianza di vita. Ma ciò che lo preoccupava maggiormente era la penosa situazione degli indigeni, oberati da pesanti imposte e trattati con crudeltà. La loro difesa finì in un durissimo scontro con le autorità civili conclusosi con la prigione e due esili per circa 12 anni. Durante il primo di essi, trovandosi a Cuzco nel Perù, battezzò e assistette Tupac Amaru, l'ultimo re Inca (morto nel 1572), fino ai suoi ultimi giorni di vita. Dopo molte lotte e numerose avversità, dopo svariati spostamenti e visite pastorali, portate a termine nonostante gli acciacchi propri dell'età avanzata, mori nel 1589 a Popayan.
Il 5 luglio 1995 si otteneva il nihil ostat della Santa Sede e il 28 agosto 1996 si dava inizio all'inchiesta diocesana. Conclusa questa il 18 agosto 1999, si è avuto il decreto di validità dalla Congregazione dei Santi il 3 marzo del 2000.
VEIA, II 149-159; PACHECO J. M., S.I., Fray Agostino de la Coruna, obispo de Popayan (1564-1589), in Revista faveriana 45 (1956) 124-134; 158-167; ID., Prisiones y destierros de fray Agostino de la Coruna, in Historia extensa de Colombia 13/1, Bogota 1972, 275-290; EPALZA QUINTERO H., Ministerio pastoral de Agostino de la Coruna Segundo obispo de Popayan, Bogotà 1990; VINAS T., OSA., Fray Agostino de la Coruna, Primer obispo agustino en América, in La Ciudad de Dios 205 (1992) 513-547; ALONSO C., OSA., Agostino de la Coruna, segundo obispo de Popayan (morto 1589), Valladolid 1993; LAZCANO B. 212-221; PAZ MEDINA, F., Agostino de la Coruna Segundo obispo de Popayan, Popayan 1996.