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Servi di Dio dell'Ordine Agostiniano: LUIGI DE MONTOYA

Luigi de Montoya mostra la regola agostiniana in una raffigurazione di Hajnal

 

Luigi de Montoya mostra la regola agostiniana

 

 

LUIGI DE MONTOYA

(1497 - 1569)

di Isidro de la Viuda   O.S.A.

 

 

 

Nato a Belmonte, nella Nuova Castiglia, fu inviato a studiare a Salamanca, dove ancora giovane vestì l'abito agostiniano (1514). Alla conclusione dei suoi studi universitari nel 1521, appena ventiquattrenne, fu nominato maestro di novizi a Salamanca, il principale centro di formazione dell'Ordine in quei giorni. La presenza di S. Tommaso da Villanova come superiore garantì l'idoneità dell' eletto per così delicato incarico. Tra i suoi alunni, Giovanni Battista Moya, Agostino da Coruna e Alfonso de Orozco, per non citare che i presenti in queste pagine. Tempo felice - esclama Herrera - nel quale il Priore, il Maestro e tanti novizi erano santi.

Nel 1525 passò come priore della nuova fondazione a Medina del Campo, e di II, dieci anni dopo, su richiesta del re Giovanni III e per espresso ordine del P. Generale Gabriele Veneto, insieme al P. Francesco Villafranca, fu inviato in Portogallo per riformare la provincia lusitana. Di nuovo maestro di novizi a Lisbona e priore (1535-1542), e in seguito rettore del collegio-seminario di Coimbra, fondazione in buona parte frutto delle sue attenzioni e del prestigio personale goduto presso la Corte. La edificante disciplina unita all'osservanza religiosa regnanti in esso attirarono l'attenzione dei Padri Gesuiti, che alloro ingresso in Portogallo vollero che i propri studenti "imparassero a pregare e meditare in quel centro".

Nel 1551 partecipò al capitolo generale celebrato a Bologna. Nel 1556 fu nominato confessore del re D. Sebastiano, del quale precedentemente era stato precettore, e proposto per la sede episcopale di Viseo, ma nonostante forti istanze nessuno riuscì a strappargli l'assenso ad accettare tali onorifiche riconoscenze. Nei suoi ultimi anni continuò a scrivere opere spirituali e soprattutto a vivere in umiltà l'austera vita della quale già da giovane era stato motivo di esempio. Vive ancora - scriveva nel 1568 Girolamo Roman - il padre fra Luis de Montoya, carico d'anni e di vecchiaia, e ancor più di meriti, poiché, malgrado gli anni e la lunga età, non ha mai mitigato la penitenza e la vita dura che ha sempre condotto.

Mori a Lisbona in odore di santità e fama di miracoli nel 1569. Quando il P. Generale ebbe notizia del decesso aggiunse nel suo registro al nome del defunto: Qui annis triginta quinque provinciam Portugaliae sanctissime rexit. Nel 1583 i suoi resti rinchiusi in un'arca di marmo furono solennemente collocati nella chiesa allora agostiniana di Nostra Signora della Grazia.

 

 

TOMAS DE JESOS, OSA., Historia de la vida del muy religioso varon Fray Luigi de Montoya. Ordenada por Fray Hieronymo Roman, Lisboa 1588?; CURTIUS, C., OSA., Virorum illustrium ex Ordine D. Augustini elogia, cum singulorum expressis ad vivum iconibus, Antuerpiae 1636, 176-179; HERRERA A. Il 8-10; HERRERA H. 251-258; 340-344; VELA, V, 589-597; VI, 672; IBEAS, B., OSA., Ascéticos agustinos espanoles, in Espana y América 23 (1925) 99-112; GUTIÉRREZ D., OSA., Ermites de Saint Augustin. Auteurs spirituels, in Dictionnaire de Spiritualité IV, Paris 1960, 28-29, 983-1018; GUTIÉRREZ, 92-95; 129-131 (it. 97-99; 137-139); ESTAL, M. DEL, M., L. de osa., in Dicc. de Historia Eclesiastica de Espana, 111, Madrid 1973, 1736-1737; ALONSO C., OSA., La jùndacion del Colegio Agustiniano de Nostra Senora de Gracia de Coimbra (1543-1551), in Revista de Universidade de Coimbra, 36 (1991) 327-341.