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La chiesa di sant'Agostino a Santiago
LA CHIESA DI SANT'AGOSTINO A SANTIAGO
I primi frati agostiniani arrivano in Cile a Valparaiso nel 1595 e da lì si spostarono a Santiago.
Qui gli agostiniano religiosi furono ospitati nel Convento dell'Ordine della Misericordia nel mentre che cercavano un luogo dove fondare il loro primo convento. Inizialmente si cercò di fondare una casa nel Campo donato dal Maestro Miguel de Silva, situato a un isolato dalla Plaza de Armas, ma la l'opposizione del Provinciale dei Domenicani P. Francisco de Riveros per il quale non erano soddisfatti i requisiti giuridici di distanza minima tra due fondazioni religiose, non permise di fare nulla. La soluzione fu trovata grazie all'acquisto della casa di Riberos Francisco per un valore di 4.000 pesos. Il 31 marzo 1595 può così nascere in Cile il primo convento dell'Ordine di sant'Agostino nel luogo che occupa ancora oggi.
La chiesa della Beata Vergine delle Grazie che popolarmente conosciuta come la chiesa di S. Agostino, risale al 1609 ed è la seconda chiesa più antica del Cile dopo quello di San Francisco.
Questa chiesa con il suo convento, è fra le prime fondazioni dell'Ordine di S. Agostino in Cile. All'interno della chiesa si conserva la famosa scultura di Cristo, ovvero il Cristo di Maggio o Signore dell'Agonia. Questa statua che fu voluta dal giovane monaco agostiniano Frate Pedro de Fifueroa, nato in Perù nel 1580 e arrivato a Santiago nel 1604, è anche la prima scultura conosciuta in Cile.
La scultura del Cristo di maggio è conservata nella Chiesa dal 1612. I terremoti hanno avuto spesso effetti drammatici sulla struttura di questo edificio. Nel 1647 il grande terremoto di Santiago, distruggendo gran parte della città, ha demolito anche il nuovissimo tempio agostiniano. Lentamente la chiesa è stata ricostruita sullo stesso luogo. La si ricostruì di minori dimensioni e minore altezza per renderla più solida, ma il nuovo terribile terremoto del 1730 distrusse il presbiterio e il campanile.
Nel 1850 inizia il lavoro di restauro del Tempio e dii particolare rilievo è l'intervento di Vivaceta Fermin che ha aggiunto nuove torri, e ha progettato una nuova facciata in stile neoclassico con un portico a quattro colonne. Diventato casa per il noviziato, nel 1882 il monastero è stato trasformato per far posto a un cortile di clausura, tre aule, una cappella, una sala per bagni, due grandi saloni, quindici celle per i coristi e per il Maestro dei Novizi, un'infermeria e una biblioteca. Nel 1953 la costruzione di un nuovo edificio ha portato alla demolizione del vecchio chiostro. Nel 1992 è stato demolito l'ultimo residuo della parte più antica del monastero e al suo posto è stata costruita la nuova Curia Provinciale.