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Chiese agostiniane FRANCESI: DAOULAS

Interno della chiesa romanica di Daoulas

Interno della chiesa romanica di Daoulas

 

 

L'ABBAZIA DI S. AGOSTINO A DAOULAS

Chiesa di Notre-Dame

 

 

 

La chiesa parrocchiale corrisponde all'antica chiesa abbaziale i cui lavori iniziati nel 1167 furono conclusi per la maggior parte nel 1173. La chiesa fu consacrata il 12 settembre 1232. Un primo monastero fondato nel V-VI secolo, il cui ricordo è stato conservato dalla tradizione storica, fu distrutto nel corso di avvenimenti che fino ad oggi non sono stati chiariti.

Forse Daoulas e la sua regione furono vittime di incursioni di Vichinghi. Alcuni monaci agostiniani si installarono a Daoulas verso il 1125. L'edificio abbondantemente rimaneggiato nel XVI secolo subì delle predazioni nel corso del XVIII e XIX secolo, prima di essere abilmente restaurato dall'abate Robie, nominato rettore di Daoulas nel 1866, con l'aiuto dell'abbate Bigot, l'architetto diocesano di Quimper.

Si può entrare nella struttura rimasta attraverso una porta monumentale che non vi vede in altri luoghi: si tratta del portale sud che fu costruito nel XVI secolo e che si trova all'entrata del cimitero, dopo i lavori di restauro effettuati nell'ultimo quarto del XIX secolo. Questo portale degli Apostoli è sormontato da una piramide d'ardesia che ha conservato dei tratti gotici: sulla facciata esterna un arco gotico racchiude un timpano sostenuto da un arco. In questo timpano è stata raffigurata la Natività. Delle nicchie rinascimentali ornano i pilastri d'angolo del portale: esse ospitano una Annunciazione, un angelo a destra, Maria a sinistra. All'interno del portale, il Cristo trionfante è attorniato dagli Apostoli le cui nicchie, decorate con conchiglie, sono separate da pilastrini. Si possono riconoscere grazie ai loro simboli iconografici: Giacomo il Maggiore ha la conchiglia del pellegrino, Giovanni ha un calice (rappresentazione meno frequente rispetto all'aquila), Tommaso ha la squadra, Simone porta una sega e Bartolomeo un coltello, Matteo ha la bilancia, Pietro la sua chiave. Su quest'ultima statua è stata incisa la data 1560. Sul retro del portale sono state poste delle antiche statue in kersanton: sant'Agostino, un santo vescovo con l'iscrizione S. RIEC (statua datata 1447), una Vergine madre.

Nel cimitero è stata eretta una croce con il Cristo fra Giovanni e Maria e, sul retro, una Vergine della pietà. L'ossario è posto vicino alla chiesa. Chiamato un tempo San Rocco, questo edificio rettangolare in kersanton ad eccezione del basamento porta la scritta: MEMENTO LAN 1589: MORI: R(E)S (PICE): FI(NEM). Vi si trovano le armi nobiliari di Renato Du Louet che fu abate del monastero dal 1581 al 1598. Costui fu l'ultimo abate regolare di Daoulas. Dopo di lui l'abbazia sarà governata da abati commendatari che risiedevano lontano, il che provocò un rapido declino. Nel 1692 Luigi XIV spoglierà l'abbazia dei suoi beni per darli al seminario della Marina di Brest. La chiesa, cominciata nel 1167, è un bell'esempio di chiesa bretone a botte continua. La facciata occidentale offre un effetto di movimento verticale e allo stesso tempo di robusta solidità. Il livello inferiore è bucato da una porta inquadrata fra due arcate cieche: a mezza altezza, due strette finestre ne circondano una terza più larga, continuando così l'impressione di verticalità che si smorza con il portale e culmina con una piccola finestra superiore che completa i due contrafforti in mezzo alla facciata. Il ritmo architettonico d'insieme è accentuato dai rampanti del tetto e i due contrafforti vigorosi dell'esterno della facciata. Dopo il trasferimento del portale sud rinascimentale, la facciata a mezzogiorno ha ritrovato un piccolo portale romanico che non rompe l'unità architettonica dell'edificio.

La bellezza dell'interno della chiesa è dovuto essenzialmente al tipo di architettura e ai materiali impiegati. La pietra color ocra con venature sottili marmoree di un verde pastello e di un rosato delicato dà vita a una calda atmosfera che eleva l'anima a differenza di certe chiese dove le grandi navate in granito creano un ambiente freddo e austero. La navata romanica è lunga 28 m e larga 7. E' alta poco più di 12 m il che conferisce all'ambiente una eccezionale illuminazione. Sette travate la dividono: le arcate a doppio cilindro appoggiano su piloni crociferi. Dei piloni circolari separano le prime due arcate. Questa navata è direttamente illuminata da strette finestre rientranti sospese sopra ciascuna arcata, con l'eccezione della prima trave che resta cieca.

L'arredamento comprende le statue dei santi Lorenzo, Sebastiano e Rocco che erano tutti invocati per proteggersi dalla peste, una cattedra del XVII secolo e, dirimpetto a questa, un crocifisso in pietra dipinto. Sul lato nord si scopre una statua di vescovo in legno policromo che risale al 1542 2 raffigura, secondo l'opinione dei più, san Clair che fu, nel III secolo, il primo vescovo di Nantes. Infine al fonte battesimale si può ammirare una bella statua di san Giovanni Battista in kersanton del XV secolo.