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Chiesa di S. Agostino, attuale cattedrale di san Giuseppe a Vasto
CHIESA DI SANT'AGOSTINO A VASTO
Originariamente la chiesa, che apparteneva a un convento agostiniano, era intitolata a sant'Agostino. Fu ridedicata a san Giuseppe durante il decennio di occupazione francese. Il primo impianto risale al XIII secolo, ma la sua struttura architettonica fu modificata e ampliata nel XIX e nel XX secolo. Della chiesa originaria rimane solo una monofora con alcuni conci nel lato nord e dai pochi altri vaghi elementi si può supporre che il coronamento fosse orizzontale. Negli anni ottanta del XX secolo furono distrutte con cariche di dinamite delle opere nel chiostro. L'interno è a navata unica con transetto. Il campanile consta di mura a scarpa.
La chiesa Cattedrale di san Giuseppe di Vasto conserva numerose opere d'arte sacra che costituiscono un inestimabile patrimonio che testimonia la trascorsa presenza in città dei padri Agostiniani. Dove ora esiste la chiesa cattedrale, in precedenza sorgeva il convento degli Eremitani di S. Agostino, nell'antica contrada detta del "Palazzo". Questo edificio, dimora dal capitano di ventura Giacomo Caldera, signore del Vasto, venne donato ai monaci il 24 febbraio 1300 da Carlo II D'Angiò. Gli agostiniani erano già a Vasto dagli inizi del Trecento ed il monastero era dedicato a santa Margherita, di cui, fino al 1759, si celebrava la festa. L'8 dicembre 1593, in occasione della costituzione della Società dei «Corregiati" o "Cinturati", il monastero, dove nel 1266 il Beato Angelo da Furci (qui nato nel 1246) vestì l'abito religioso, venne intitolato a sant'Agostino e a sua madre santa Monica. Due statue lignee di questi santi decorate in oro puro fino al 1762 adornavano l'altare maggiore.
Il titolo della chiesa venne modificato con decreto reale di Giuseppe Bonaparte del 13 gennaio 1808 sotto la "invocazione di San Giuseppe" (in onore del re Bonaparte), dotandola di una bella statua del Santo che è nella nicchia dietro l'altare maggiore.
Tra le opere d'arte sacra conservate nella cattedrale ricordiamo il polittico che raffigura sull'Altare maggiore Il Redentore tra angeli, dipinto da tale "Guillelmus" nel 1369. Splendido si presenta pure il trittico della Madonna della Misericordia con la Vergine che regge nel grembo il Figliolo e ai lati Santa Caterina e San Nicola, dipinto da Michele Greco di Valona nel 1505. In seguito alla soppressione degli ordini religiosi nel 1808, il convento fu prima destinato a quartiere dei soldati e poi, progettata nel 1824, la chiesa venne ricostruita e fu trasformata in Cattedrale. Dell'antico monastero di S. Agostino è rimasto il portale che è stato incastonato nella facciata a capanna della Cattedrale, opera di mastro Ruggero de Fragenis eseguita nel 1293, come si legge in una lapide posta nella lunetta del portale.
Il transetto della chiesa conserva la statua, ancora rivestita di coloriti e vistosi abiti di stoffa, della "Madonna della Cintura", di scuola napoletana. La statua porta la data 2 luglio 1712 e venne offerta alla chiesa dalla Congrega dei Cinturati, dedita alle opere di carità per i più bisognosi, i moribondi ed i defunti, già presente nella chiesa degli Agostiniani dalla fine del 1500. La tradizione ricorda che la statua venne fatta venire da Napoli come ringraziamento alla Vergine per lo scampato pericolo dalla peste e dalla invasione delle cavallette della città di Vasto e del suo territorio.