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Interno della chiesa
CHIESA DELL'ANNUNZIATA DI MONTORO INFERIORE
Nel giugno 2000 è stato riaperto al culto il santuario montorese di S. Nicola da Tolentino (dopo la ristrutturazione per la catastrofe del sisma del 23/X1/1980) per opera del metropolita di Salerno, arc. mons. Gerardo Pierro, con la S. Eucarestia, concelebrata dal parroco Gerardo Guariniello e molti sacerdoti, con la partecipazione delle autorità civili e militari e di un'immensa folla di devoti, convenuti anche dai Comuni circonvicini. S. Nicola da Tolentino, da data non ancora precisabile, è il Patrono di Montoro, ed è l'unica realtà che unisce i due Comuni di Montoro Superiore ed Inferiore. Se ne celebra superbamente la Solennità sempre il 10 settembre. Non è nota la storia della fondazione della Chiesa primitiva, che in realtà è sempre stata dedicata all'Annunziata, anche se dal sec. XV è diventato il santuario di S. Nicola da Tolentino. Una Chiesa dedicata alla SS. Annunziata a Montoro c'era già il 17 marzo 1367. La Cappella detta della Annuntiata delli Battenti era di ius patronatus di una Confraternita di laici e anteriormente al 1471 era intitolata S. Marco delli battenti, ossia dei penitenti, che si battevano per penitenza con gli scudisci, volgarmente detti "li scuriali", che ancora si conservavano nel 1584.
Alla luce dei sondaggi architettonici operati, si può congetturare che prima del 1400 sul posto si siano succedute diverse costruzioni di varie epoche, a cominciare attorno al Mille, dirute per motivi vari (alluvioni, terremoti o ampliamenti per necessità o vanagloria campanilistica). Il che si evince anche dai materiali di risulta frammisti nei tre ipogei. Il 25 aprile1471 ne ebbero possesso i Padri Agostiniani per donazione, autorizzata da papa Paolo Il con la bolla "Sacrae religionis" del 17 dicembre1468. Detta cappella doveva essere ben piccola, se nel verbale di consegna si autorizzava gli Agostiniani di Solofra ad ampliarla, unitarnente alla costruzione del Convento e di un cimitero.
La prima costruzione della Chiesa da parte degli Agostiniani di Solofra, iniziata quindi non prima del 14 71, era già probabilmente terminata il 5 maggio 1492, quando Modestino di Lauro costituiva per istrumento per notaio Vinciguerra Baiano lo jus patronatus sulla cappella dedicata alla Madonna del Carmelo di poi (forse alla fine del 1700, cfr. la datazione del quadro) dedicata alla S. Croce e a S. Monica o meglio alla Madonna della Consolazione o della Cintola, con l'antistante ipogeo di sepoltura.
Immagine di san Nicola
La prima descrizione completa di questa chiesa, assieme a quella del convento, si trova in una relazione del 25 marzo 1650, dandocene le dimensioni corrispondenti alle attuali: lunghezza, compreso il coro, di palmi 144, ossia m. 38.0952 (essendo il palmo = m. 0.26455), altezza di palmi 70 (m. 18.52) e larghezza di palmi 48 (m. 12.70).
Di questa chiesa si parlava anche al folio 45 della Platea del Convento, negli atti del notaio Vincenzo Ferrara, del gennaio 1697 "La vasta chiesa ha una navata, con la porta a mezzogiorno, a dirittura della quale si vede l'altare maggiore con una custodia indorata di palmi dieci, un organo nuovo a sette registri ecc." In detta chiesa per due secoli (dal 1471 al 1692), nella cappella del SS. Sacramento, a sinistra di chi entra, intitolata a S. Maria del Carmelo, i Frati continuarono ad ospitare la congrega della Annunziata dei battenti, che all'inizio del. 1500 aveva cambiato nome in "Congrega o Confraternita del SS. Sacramento o del Corpo di Cristo o Corpus-Domini", e che l'arcivescovo di Salerno, Passarelli, il 1694 trasferì nell'antica Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Battista. E per secoli i Parroci delle parrocchie circonvicine, non potendo conservare il SS. Sacramento nelle loro chiese, in caso di necessità per il Viatico, andavano a prelevarLo da detta Cappella. La Chiesa dell'Annunziata, e per la sua maestosità e per la presenza dei dotti Padri Agostiniani, diventò ben presto il centro religioso di Montoro.
Infatti, già il 1 gennaio1520 fu la meta finale della prima e generale processione (che) giunti nella chiesa Parrocchiale di S. Pantaleone ivi dal Clero colla turba di tanta gente Populare concorsovi al numero di 2000 trà Uomini e Donne si partì via, pure processionalmente, verso la Chiesa della SS. Annunziata del Casale del Piano, ove gionti ritrovarono nello stesso luogo la già detta Contessa donna Isabella Caraffa degnissima Contessa di Montoro e sorella del cardinale Cardo Oliviero Caraffa, arciv. di Napoli interposto mediatore presso papa Leone X) coll'Eccellentissimo Signor D. Giacomo Zurlo suo Primogenito (erede e tutore del conte di Montoro Berardo). Il primitivo Oratorio Agostiniano poteva avere le dimensioni del perimetro attuale, eccetto la parte absidale del coro, che mostra evidenti segni di diversità, mancandovi anche i livelli inferiori dell'ipogeo. Era adibito a Sagrestia il vano, ancora esistente, con soffitto a cuspide con quattro vele. La sua struttura originaria, per i terribili terremoti del 5 giugno 1694, subì un radicale rifacimento tra il 1650 e gli inizi del 1700.
Quasi certamente allora fu operata anche la variazione dello stile dal gotico al romanico e al barocco, per la necessità di rafforzare l'esilità delle mura con i possenti pilastroni ed arconi all'interno e con i contrafforti esterni, e la relativa chiusura dei lunghi finestroni, ora scoperti, dagli stipiti a sguancio. Era infatti necessario rafforzare la struttura muraria nella funzione di sostenere la divisione delle spinte della nuova volta a botte in muratura di tufo grigio. Forse in quest'epoca il Convento perdeva gli archi nel claustrato superiore. Altri interventi degli Agostiniani si ebbero nel 1760, nel 1771 fino all'ultimo del 1784.
La pianta della chiesa attuale è a croce latina secondo i canoni antichi del mysterium Crucis. Nella chiesa ancora oggi c'è la cappella di S. Agostino e S. Monica, ma in realtà andrebbe detta della Madonna della Cintura o della Consolazione, come suggerisce la tematica del quadro che sovrasta l'altare o come già la denominava la Platea del notaio Vincenzo Ferrara nel 1697 al fol. 79. In origine però questa cappella era dedicata al SS. Sacramento e a S. Maria del Carmelo. In alto in una cornice di stucchi è collocato il quadro ad olio, mistilineo, su tela del conterraneo Giovanni De Mari del 1776, raffigurante S. Agostino e S. Monica nella consueta iconografia agostiniana della Madonna della Cintura. Ma la devozione popolare si concentra sulla venerata statua di san Nicola nella omonima cappella, ove si conserva un marmo di jus patronatus: Questa cappella è de Cesaro-Pompilio-GiovanGiacomo e Giovanni Bono-homo 1600. Il campanile, di costruzione alquanto recente e rovinato dal terremoto del 1980 è stato ricostruito dalle fondamenta in cemento armato, con quattro campane. L'ex convento agostiniano ora Palazzo Comunale, dopo la ricostruzione post-sismica è stato riaperto al pubblico nel 1999.