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Chiese agostiniane: Antrodoco

Immagine della chiesa di sant'Agostino a Antrodoco

La chiesa di sant'Agostino a Antrodoco

 

 

CHIESA DI S. AGOSTINO DI ANTRODOCO

 

 

 

L'edificio religioso oggi è sconsacrato ed è stato ristrutturato adibendolo a teatro. Sopra i resti della cripta romanica, visibili ancora nel pavimento della navata, alcuni lacerti dell'antico convento agostiniano.

Il convento di S. Agostino venne fondato prima del 1358 presso la porta cittadina di Sant'Anna.

Dopo alterne vicende e periodi di abbandono, la struttura è stata riutilizzata sul finire del 2016, trasformandola in quello che oggi è il Teatro S. Agostino. In questa antica chiesa sconsacrata sono conservati ancora oggi gli affreschi di Carlo Cesi un pittore e incisore della corte papale, provenienti dalla chiesa romana dei Padri Trinitari.

Questi dipinti raffigurano Innocenzo III che invia i santi Maurizio e Giovanni da Thiene per riscattare gli schiavi cristiani. I due affreschi "Vestizione di S. Giovanni da Matha e S. Felice di Valois da parte di Innocenzo III" e "S .Giovanni di Matha e S. Felice di Valois riscattano gli schiavi cristiani" in origine si trovavano nella Cappella Maggiore della Chiesa di S. Dionigi alle Quattro Fontane in Roma e furono affidati dall’Istituto Nazionale per i Cambi con l’Estero alla Chiesa Parrocchiale di Antrodoco nel 1939 per interessamento del Card. Federico Tedeschini. In alto sopra l'ingresso è conservata l’Annunciazione di Lin Delija, un pittore albanese vissuto ad Antrodoco, con Maria, l'Arcangelo, san Francesco, santa Chiara e Cori Angelici.