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Chiesa di S. Agostino ad Arce
CHIESA DI S. AGOSTINO DI ARCE
La chiesa di S. Agostino di Arce sorge a fianco della via Casilina. Si tratta di un edificio alquanto antico, forse costruito nel secolo XI. In origine fu intitolata a S. Maria dello Stincone e a Sant'Antonio Abate e si trovava vicina a un convento di monaci benedettini in località ex molino Lancia. La sua esistenza è accertata nel 1343 quando la regina Giovanna I la concesse a Riccardo Bartolomei. Da un punto di vista architettonico costituisce un raro esempio di arte preromanica, di cui si osserva una splendida particolarità nel rosone posto al centro della facciata.
Attualmente la chiesa si trova nel territorio di Roccadarce (provincia di Frosinone), tuttavia un duraturo legame la associa ad Arce i cui abitanti ne sono devoti. La costruzione rivela una pregevole fattura e da risaltare la sopraelevazione del sagrato, preceduto da una gradinata, sotto cui è ricavato un piccolo cimitero, ormai chiuso ed inaccessibile. La Chiesa di Sant'Agostino ha una linea architettonica semplice, austera, pulita, in prevalente stile pre-romanico. Il frontale, fino al rosone, è realizzato in pietra squadrata ed è sormontato da una lunetta ad arco a tutto sesto.
Il Rosone, nella parte frontale, è in puro stile pre-romanico. Sullo spiovente al lato destro si alza un piccolo campanile, che appartiene alla originaria costruzione. La torre campanaria, dietro la Chiesa a monte, costituisce corpo a se stante che è stata adattata allo stile pre-romanico. Si ritiene che questa Chiesa fosse la più importante, in epoca medievale, di tutta l'area Arce-Rocca d'Arce interessata al Castello.
Nel 1343 la regina Giovanna I nominò rettore della chiesa di S. Maria, dovendosi intendere S. Maria dello Stincone e quindi di S. Agostino, Riccardo De Bartolomeo. E' possibile confondere S. Maria dello Stincone con S. Maria dello Sperone, che corrisponde all'attuale S. Maria del Centro Storico di Arce.
Interno
Chiesa di S. Agostino ad Arce
L'interno della chiesa non ha la stessa purezza stilistica che appare nella facciata esterna. La luce alle pareti laterali penetra da otto monofore in stile bizantino. Nella chiesa furono sepolti due personaggi del XV e XVI secolo: Isidoro Vasquez e Bartolomeo y Alarcon. Isidoro Vasquez, cavaliere della corte di Alfonso I d'Aragona, morì in Rocca d'Arce nel 1453 ed era stato, insieme a Giovanni Lull, governatore di Arce; sulla sua tomba fu scritto: "Isidoro Vasquez, Eques Aragonae, Castellanus et gubernator pro Arcis et Roccae. Hic reqiescat anno salutis MCDLIII". Bartolomeo y Alarcon aveva avuto da Carlo V d'Asburgo il governo militare dei ducati di Sora e di Arce. Morì nel 1533 e fu sepolto nella chiesa di Sant'Agostino con la seguente epigrafe: "Bartholomaeus y Alarcon Caesaris Capitaneus et Castellanous obiit III idus Aprilis MDXXXIII". L'altare maggiore della cappella centrale è in stile romanico con arco a sesto tondo. Gli altri due altari presentano un arco a sesto acuto di tipo gotico. Nella cappella centrale è conservato un affresco che risale all'epoca della costruzione della chiesa, che raffigura il Crocifisso e, ai lati, la Madonna e Sant'Antonio Abate. Per questa presenza la chiesa è stata chiamata anche di santa Maria e di sant'Antonio.
Il passaggio dei Francesi nel 1799 non lasciò indenne l'edificio sacro, che fu devastato dalla soldataglia. Solo nel 1920 fu costituito un comitato per il ripristino dell'edificio che era adibito ormai a deposito. Nel 1928 la Chiesa fu riaperta al culto, dal parroco di Rocca d'Arce Don Antonio Camilli. Il 28 agosto, festa di Sant'Agostino, si svolge nella contrada una tradizionale fiera di merci e bestiame, in passato molto importante e che coinvolgeva numerosi paesi limitrofi. Presso la Chiesa di Sant'Agostino, riportata come Santa Maria, esisteva un convento di Frati Francescani, o Conventuali, soppresso nel 1652.