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Chiese agostiniane: Carpineto

Immagine della chiesa di sant'Agostino a Carpineto

La chiesa di sant'Agostino a Carpineto

 

 

CHIESA DI S. AGOSTINO DI CARPINETO ROMANO

 

 

 

Carpineto, posto sotto la signoria dei canonici di S. Giovanni in Laterano (Roma) fin dal secolo XII, passò sotto la signoria dei De Ceccano, la cui vasta signoria si estendeva da Ceccano al mar Tirreno. Nel 1299 papa Bonifacio VIII ricomprò Carpineto affidandolo al nipote Pietro Caetani, ma alla sua morte il feudo ritornò ai De Ceccano e quindi, per eredità, ai Conti di Segni-Valmontone (secolo XIV). Durante questo periodo il territorio venne interessato dalla presenza di fondazioni religiose Cistercense in Valvisciolo ed Antoniana in S. Agostino. Quest'ultima chiesa, con l'annesso convento, si colloca nel moderno rione S. Agostino a Carpineto Romano nella provincia romana e risale al XIII secolo. Originariamente era dedicata a Sant'Antonio, poiché apparteneva all'ordine degli Antoniani. Nel Trecento il complesso fu acquisito dall'Ordine di sant'Agostino e la loro presenza fece di Agostino il patrono di Carpineto. La chiesa infatti fu dedicata proprio ad Agostino.

Immagine del portale della chiesa di sant'Agostino a Carpineto

Il portale gotico

Nel portale principale in stile cistercense si possono ammirare due leoni stilofori a favole esopiche che afferrano con gli artigli montoni e lepri e che portano eleganti colonne finemente lavorate. Abbandonata in epoca napoleonica, la chiesa e il convento furono restaurati da papa Leone XIII su progetto di A. Bonanni e A. Camaiti. All'interno si conservano notevoli affreschi e la pinacoteca Ritiana, oggi abitata dai padri Agostiniani. La nascita di papa Leone XIII (Gioacchino Vincenzo Pecci) nell'anno 1810 e la sua ascesa al soglio pontificio (1878-1903), faranno conoscere a tutto il mondo questo paese ancora immerso nella agricoltura e pastorizia. Splendido il coro ligneo attribuito in letteratura all'artigiano Attilano Antico. Il signor Riccardo Caciotti, per quanto di sua conoscenza, ci ha segnalato che gli è stato sempre riferito che tale coro ligneo è da attribuire piuttosto al fratello di Attiliano, l'artigiano Giuseppe Antico, suo bisnonno. Inoltre suggerisce che eventualmente la paternità andrebbe condivisa col padre Basilio Antico. A prova della sua precisazione ricorda la presenza delle loro firme apposte sotto uno dei sedili del coro. All'interno della chiesa si trova anche un organo gotico ogivale offerto dalla diocesi di S. Gallo a papa Leone XIII. Molto interessante è pure il portale che è ubicato sul lato destro, verso la parte del convento, che proviene dalla chiesa di Santo Stefano di Valvisciolo (distrutta nel Trecento).

Accanto all'altare c'è un magnifico organo ogivale donato a papa Pecci dalla diocesi di San Gallo, in Svizzera. Sull'altare si può vedere una pala di buona qualità pittorica che raffigura sant'Agostino, realizzata da Tito Troja. Lo stesso pittore sempre nel 1888 eseguì gli affreschi dell'abside. Raffigurano sant'Agostino e Sant'Antonio Abate circondati dai loro ordini.