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Chiese agostiniane: Faleria

immagine di Agostino

Agostino vescovo

 

 

CHIESA DI S. AGOSTINO DI FALERIA

 

 

 

La chiesa di S. Agostino, costruita nel XIV secolo, sorge di fronte alla chiesa dedicata a san Giuliano, vicino al castello degli Anguillara in provincia di Viterbo. Ha una struttura a navata unica ed aveva un unico altare centrale sormontato da una tela raffigurante S. Agostino e S. Monica, di cui non si hanno più notizie. La chiesa era una specie di cappella palatina della famiglia Anguillara, che vi possedeva la cripta, ed era collegata al castello con un ponte.

La chiesa di sant'Agostino fu voluta da un notabile del luogo, un certo Pietro Grosso, che nel suo testamento datato 19 ottobre 1578 dispone la cessione di tutti i suoi beni ai Padri Agostiniani di Roma, con l'obbligo di utilizzare le entrate per realizzare una chiesa votata alla Beata Vergine. Questa decisione è confermata da un elenco del catasto del 1584, redatto dai massari del Castello di Stabia, in cui figurano anche i frati di Sant'Agostino, in qualità di eredi di Pietro Grosso e proprietari di "un palazzo con cantine e cisterne in granaro e di una casa sempre in granaro demolita per esserci fatta ora la Chiesa".

La chiesa nasce dunque come chiesa conventuale e viene costruita sulle preesistenze di una abitazione medievale. Essa si inserisce in un contesto urbano già ben definito che possiede altre due chiese (San Giuliano e san Giovanni decollato) e testimonia lo sviluppo architettonico barocco della cittadina, dove si integra con l'ex Palazzo Grosso e con il Castello dei Conti Anguillara.

La costruzione come chiesa conventuale ebbe breve vita dato che già nel 1650 il convento era in declino. Ormai ospitava soli pochi religiosi tanto che, in forza di una bolla del 17 agosto del 1655, papa Alessandro VII lo soppresse e ordinò che la Chiesa e tutti i beni rustici e urbani passassero in proprietà alla mensa vescovile di Civita Castellana.