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Chiese agostiniane: Orte

Chiesa di sant'Agostino a Orte

La chiesa di S. Agostino a Orte

 

 

CHIESA DI S. AGOSTINO DI ORTE

 

 

 

Questa chiesa è il risultato dell'accorpamento di tre edifici sacri sorti in epoche differenti: la chiesa di Santa Croce, l'oratorio di Sant'Egidio e la chiesa di Sant'Agostino. La chiesa di Sant'Agostino fu costruita dai Frati Agostiniani tra la chiesa di Santa Croce (accanto alla quale era stato eretto l'oratorio di Santo Egidio), e l'ex palazzo della Comunità. Il campanile era in origine la torretta della porta d'ingresso della residenza del comune (conserva lo stemma). La presenza dei frati agostiniani dentro la città è documentata nel 1278. I frati Agostiniani originariamente avevano il convento e la chiesa di Sant'Agostino fuori le mura, "nel sito del giardino dei signori Piani" nell'area cioè che si estende lungo via dei Cordari, nell'area che scende verso l'odierno edificio scolastico. La zona era nota con il nome di "piazzetta di Sant'Agostino Vecchio". Questa chiesa vecchia è attestata anche in un atto notarile del 21 agosto 1293. Il trasferimento all'interno della Città fu voluto dal Priore Generale dell'Ordine, padre Giacomo da Orte, grazie a una bolla d'assenso del papa Benedetto XI, il 2 aprile 1303.

Ai frati fu assegnata come abitazione il Palazzo di Residenza della Comunità Cittadina, e questo passaggio dovette avvenire dopo il 1295 giacché un atto notarile indica che, in quella data, il Comune aveva già la sua sede in piazza di Santa Maria.

La Comunità si riservò sul convento il diritto di conservare lo Stemma Cittadino sopra la porta d'ingresso, ove tuttora si trova, e di mantenervi il Bussolo per l'elezione dei Magistrati. La chiesa che vediamo oggi era già in funzione nel 1335 come attesta un documento dell'epoca, quella di Santa Croce è la più antica del complesso, alla quale era annesso l'Ospedale dei Convalescenti. Ne risultò così un complesso sacro piuttosto strano, composto di tre ordini di edifici diversi e irregolari: la chiesa di Santa Croce, chiamata ufficialmente chiesa del Crocifisso, la Cappella di Santo Egidio, il cui culto era affidato alla medesima compagnia, leggermente più alta e più stretta e infine la chiesa di Sant'Agostino, addossata da una parte al muro esterno dell'oratorio di Santo Egidio e dall'altra al Palazzo della Comunità, diventato ormai convento.

L'abbattimento del muro che separava le due chiese dovette avvenire per maggiore comodità dei frati che divennero anche cappellani dell'Ospedale di Santa Croce, collocato al di là della sagrestia di questa chiesa. All'interno della chiesa si possono ammirare tracce d'affreschi rinascimentali. La chiesa di Sant'Agostino presenta alcuni aspetti architettonici degni di rilievo: l'altare del Rosario, la cui pala in legno, con l'immagine della Madonna del Rosario circondata da 15 pannelli rotanti con la rappresentazione dei 15 Misteri, è opera di Giorgio da Orte, un pittore che morì assai giovane e lasciò un grande rimpianto. Una lapide accanto documenta che quell'altare era stato eretto nel 1571, l'anno stesso, cioè, della Battaglia di Lepanto, che diede l'avvio alla diffusione del culto della Madonna del Rosario. Particolare importanza, dal punto di vista artistico e religioso, è il Crocifisso collocato a fianco, capolavoro di scultura in legno di fine '400, di accentuato realismo, con il corpo scarno, il capo staccato dalla Croce, gli occhi sbarrati, la bocca semiaperta, quasi che l'artista l'abbia voluto rappresentare, e v'è davvero riuscito, appena un attimo prima dì reclinare il capo, dopo aver gridato a gran voce: "Padre a Te affido la mia vita". Della Cappella di Sant'Egidio è notevole la struttura architettonica dell'altare.

Opera dell'architetto ortano Francesco Veramici nell'anno 1731. Originariamente la nicchia ove era collocata la statua del santo, (ora trasportata in Cattedrale), era chiusa dalle Tavole di Santo Egidio che facevano da sportello. Secondo il Faldi, erano opera del Maestro di Chia, dipinte tra il 1470 e il 1480. Ora sono conservate nel Museo Diocesano di Arte Sacra.

Notevole è il chiostro dell'ex-convento.