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Chiese agostiniane: Ripi

La chiesa di sant'Agostino a Ripi

La chiesa di sant'Agostino a Ripi

 

 

CHIESA DI S. AGOSTINO E BARTOLOMEO DI RIPI

 

 

 

La chiesa, dedicata a sant'Agostino e Bartolomeo, fu costruita agli inizi del Seicento. Fu un cittadino di Ripi, il dott. Bartolomeo Stefanio, nell'anno 1605, ad invitare i frati agostiniani di Cori. Suo scopo era quello di far conoscere più approfonditamente agli abitanti di Ripi il messaggio evangelico. Tosto fu costruito il convento e la Chiesa, che fu dedicata ai santi Bartolomeo e Agostino.

Nel 1773 i monaci agostiniani vollero ampliare il convento e la Chiesa, ma con la caduta del potere temporale della Chiesa, nel 1870, il convento fu confiscato dallo Stato. A Ripi rimase vivendo di carità solo un frate, padre Alipio, piuttosto anziano ma affezionato al convento ed al paese. Dopo la sua morte pare che ci siano state sue apparizioni nei locali del convento. Secondo una tradizione popolare, queste si sarebbero ripetute fino ai primi anni del XX secolo.

A destra dell'ingresso si trovano le cappelle di S. Tommaso da Villanova, quindi della Madonna della Cintura con S. Agostino e S. Maria, a sinistra quella di S. Nicola da Tolentino e di Gesù Crocifisso con S. Rita da Cascia e S. Chiara da Montefalco. Le tele collocate sugli altari raffigurano i Santi cui è dedicato l'altare corrispondente. Dietro l'altare maggiore è collocata una grande tela che raffigura S. Bartolomeo apostolo: il Santo, ritto in estasi, senza vesti per l'esecuzione capitale, tende il braccio in un anelito estatico. Ai suoi piedi, in un atto di stupore e venerazione, sono dipinte due figure di devoti sotto lo sguardo ammirato di angeli. Il dipinto è attribuito al polacco Kuntze Tadeus. Sul lato destro su un altare si trova la tela che raffigura il vescovo agostiniano S. Tommaso da Villanova. La tela seicentesca presenta il Santo rivestito dei paramenti solenni con piviale e mitra, nel gesto di dispensare elemosina a una povera donna con un bambino. Sempre sul lato destro si trova un'altra tela che mostra la Madonna della Consolazione o della cintura con ai lati Agostino e Monica, vestiti della nera tunica dei monaci eremitani, in atto di ricevere la Cintura. La tela risale alla seconda metà del 1700. Attiguo al presbiterio nel lato sinistro, collocato sull'altare, di ignoto autore c'è il dipinto del Crocifisso con le due grandi mistiche agostiniane S. Chiara da Montefalco e S. Rita da Cascia. L'ultimo dipinto raffigura S. Nicola da Tolentino e risale alla seconda metà del Settecento. La tela è dominata dalla figura del Santo che giganteggia al centro, con in una mano un giglio e nell'altra il Vangelo. Un suo piede calpesta Satana, il mondo e la carne. Il suo sguardo si volge verso l'alto nella contemplazione di Dio Padre e, ai lati, la Vergine e S. Agostino, che gli porgono ognuno il diadema della vittoria.