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Chiese agostiniane: Viterbo

Facciata della chiesa della SS. Trinità a Viterbo

Facciata della chiesa della SS. Trinità a Viterbo

 

 

CHIESA DELLA SS. TRINITA' A VITERBO

 

 

 

 

Dagli abitanti e dai fedeli di Viterbo la chiesa della Santissima Trinità è meglio conosciuta come Santuario della Madonna Liberatrice. La chiesa originaria fu costruita nel 1237 ad opera dei padri eremitani agostiniani e fu consacrata dal papa Alessandro IV nel 1258. Cinquant'anni dopo, nel 1288, nel corso di alcuni lavori per edificare una cappella, fu scoperto un affresco che raffigurava la Vergine con il Bambino. A questa immagine della Vergine venne assegnato il nome di Madonna Liberatrice come ringraziamento e devozione per un avvenimento miracoloso accaduto nel 1320.

Viene testimoniato dai cronisti dell'epoca che il 28 maggio 1320 il cielo della città si riempì di demoni e le forze del male assalirono Viterbo. Fortunatamente apparve la Vergine, venerata in una cappella della chiesa della Santissima Trinità, che invitò i cittadini a pregare davanti alla sua immagine. Ci fu un gran assembramento di gente che invocò la sua protezione: i fedeli si gettarono ai piedi della Madonna e avvenne il miracolo. La città fu liberata e da allora, all'immagine della Vergine, fu attribuito il nome di Madonna Liberatrice di Viterbo.

La chiesa medioevale fu restaurata nel 1421 con il concorso di papa Martino V dopo che un incendio l'aveva gravemente danneggiata. Nel 1727, poiché la chiesa si era rivelata inadeguata per l'affluenza di devoti, fu deciso di ricostruirla completamente. L'affresco con l'immagine della Madonna, risalente al XV secolo e che faceva parte di una rappresentazione probabilmente ben più complessa, fu collocato nella sua posizione attuale nel 1748. La facciata attuale, uno stile misto tra barocco e neoclassico, è divisa su due livelli. Sul primo si aprono tre portali e due nicchie, nella nicchia di destra à collocata la statua di san Tommaso di Villanova, in quella di sinistra la statua di sant'Agostino.

Sul secondo ordine, altre due nicchie in corrispondenza del piano inferiore, contenenti rispettivamente la statua di santa Rita da Cascia a destra e quella di santa Monica a sinistra. Al centro si trova l'elemento architettonico del balcone sormontato dal simbolo della Trinità scolpito in travertino. L'interno della chiesa si presenta a croce latina ed è suddiviso in tre navate. L'intersezione della navata con il transetto è sormontato da una cupola illuminata da ben otto oculi. Lungo ciascuna delle navate laterali si susseguono quattro altari, mentre la cappella che custodisce l'immagine della Madonna Liberatrice è situata nel braccio destro del transetto.

Nel corridoio che porta alla sacrestia è conservato quanto resta del monumento funebre del cardinal Raimondo Perrault morto a Viterbo nel 1505. L'accesso alla sacrestia è chiuso da una pregevole cancellata in ferro battuto del Quattrocento, mentre in un locale adiacente la sacrestia è collocato un imponente lavabo del Seicento.